“Le dichiarazioni riportate sulla stampa locale non solo sono infondate, ma rappresentano un tentativo maldestro di riscrivere la realtà per nascondere le responsabilità di chi oggi governa. La verità è semplice e documentata:
Brindisi non entrò nel Just Transition Fund per criteri europei e limiti imposti a tutti gli Stati membri, non certo per colpa di chi allora guidava il Paese.
Proprio per questo, il Governo Conte II predispose un percorso alternativo e dedicato, cucito sulle esigenze del territorio: Accordo di Programma per la riconversione energetica e industriale; CIS Brindisi, con investimenti, progetti e interventi immediatamente cantierabili. Quegli strumenti erano la garanzia che Brindisi non sarebbe rimasta indietro nella transizione dal carbone.
E invece cosa è accaduto?
L’attuale Governo ha fermato tutto: ha bloccato il CIS, ignorato l’Accordo di Programma e paralizzato qualsiasi iniziativa utile alla città.
Oggi Brindisi non ha il JTF — per ragioni europee — e non ha neppure gli strumenti nazionali già pronti, per colpa di un esecutivo che ha scelto deliberatamente l’inerzia.
Chi attacca a livello locale, lo fa perché non può difendere l’indifendibile: un CIS fermo da anni; una riconversione industriale assente; nessun cronoprogramma; nessuna risorsa aggiuntiva; nessuna visione per il territorio. È troppo comodo scaricare responsabilità sul passato quando il presente dimostra che il Governo Meloni, in carica da oltre 3 anni, ha voltato le spalle a Brindisi, e non solo. Oggi il territorio brindisi ha bisogno di una cosa sola: che qualcuno al Governo si assuma finalmente le proprie responsabilità, riattivi il CIS, attui l’Accordo di Programma e restituisca a Brindisi la strategia che era già pronta e che è stata abbandonata. Fino ad allora, le polemiche di chi accusa valgono zero: contano i fatti, e i fatti dicono che la transizione di Brindisi è ferma perché il Governo l’ha fermata”. Così in una nota il sen. Mario Turco, vicepresidente nazionale e componente della Commissione d’inchiesta sulle banche.