I numeri delle persone recluse continuano a salire in maniera preoccupante e in ben quattro istituti (Larino, Brescia, Como e Taranto) hanno un tasso di affollamento del 200% (ovvero ci sono due detenuti dove dovrebbe essercene uno). Solo nell’ ultimo mese il sovraffollamento segna un +0,4%.
In questa crescita si registra il dato inverso relativamente ai detenuti stranieri che, rispetto al mese di ottobre, calano sia in termini percentuali che assoluti.
Crescono invece le madri detenute con i loro figli con meno di tre anni: erano 49 con 52 bambini ad ottobre, sono ora 52 con i loro 56 figli.
La Regione Puglia registra dati allarmanti. Il tasso di sovraffollamento è del 166,3% con un incremento nell’anno 2019 pari al 3,4%. Il dato più preoccupante come avevano dichiarato nel corso dell’ultima visita dell’Osservatorio di Antigone ( maggio a.c.) è quello dell’Istituto “Carmelo Magli”, di Taranto che si attesta al 200%.
Non va assolutamente meglio negli altri 10 istituti di pena della Puglia. Nelle galere di Foggia, Brindisi e Lecce il tasso di affollamento è ben al di sopra della media regionale con percentuali rispettivamente del 171%, 172% e 174%.
Nonostante l’allarme sulla crescita dei reati commessi da stranieri, va detto che questi contribuiscono in maniera contenuta all’aumento delle persone ristrette in carcere, rappresentando il 12% nelle carceri regionali.
L’Associazione Antigone Puglia da tempo ha chiesto alle Istituzioni di intervenire per arginare le numerose criticità presenti nelle carceri e offrire reali opportunità di reinserimento sociale sul territorio. I Comuni e le aziende devono fare la loro parte attraverso una rete capace di formare, orientare e reinserire i detenuti. Un maggiore ricorso alle misure alternative ed un minore uso dello strumento della custodia cautelare ha il beneficio di abbattere la recidiva e ridurre drasticamente i numeri della popolazione carceraria.