UniBa investe in ricerca

Alla crisi post Covid-19 UNIBA risponde moltiplicando i dottorati di  ricerca in favore della attrattività dei giovani talenti e dello  sviluppo del territorio.

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro arricchisce l’offerta  formativa della ricerca promuovendo 4 nuovi dottorati interateneo in  collaborazione con gli altri atenei pugliesi. I 4 dottorati si  aggiungono ai 19 già attivi. Aumenta anche il numero delle borse di  dottorato che per l’anno accademico 2020/2021 sono 109 rispetto alle 
95 dell’anno precedente. Si tratta di un impegno forte dell’Università  che proprio in un momento di grande difficoltà, in cui la scienza e la  conoscenza sono finalmente riconosciute quale volano della ripresa,  investe sulla formazione alla ricerca dei giovani e si rivela motore  insostituibile per la ripresa del paese.
I dottorati interateneo si avvalgono della collaborazione con il  sistema universitario regionale e il CNR. La proposta formativa copre  settori strategici per lo sviluppo estendendo lo sguardo  all’innovazione, all’integrazione della conoscenza, alla vocazione  paesaggistica, alla tradizione culturale e all’imprenditoria pugliese. 
Si investe in settori strategici per il rafforzamento della nostra  regione sullo scenario nazionale ed europeo per portare l’immenso  bagaglio di conoscenze delle università pugliesi in uno sforzo  congiunto di crescita collettiva regionale. È una scelta che vuole  essere anche una risposta concreta alla crisi. I nuovi dottorati  grazie anche all’interlocuzione con la Regione, sono incentrati su  assi determinanti: “Archeologia globale dei paesaggi” insieme a  “Gestione sostenibile del territorio” che rimarcano l’importanza per  il nostro territorio, quale modello di meridione dove lo sviluppo  economico, la tradizione culturale e la bellezza paesaggistica  appaiono come una risorsa per un nuovo modello globale di sviluppo  sostenibile; “aereospazio” ed “industria innovativa”, settori di punta  della economia regionale, si rivolgono alla Puglia quale regione  protagonista nello scenario delle tecnologie avanzate.

Alle 109 borse attivate dall’Università di Bari, se ne aggiungono 9  che insieme ad aziende del territorio proiettano la ricerca in una  sempre più proficua collaborazione tra pubblico e privato. Dottorati    progettati in cooperazione da imprese che ribadiscono quanto sia  necessario per la ripresa del Paese rafforzare il patrimonio di  conoscenze e competenze per una reale innovazione del territorio. Un  dialogo che ha sancito anche la possibilità di attivare 28 borse di  dottorato aggiuntive finanziate da enti esterni pubblici e/o privati. 
Un risultato davvero significativo che testimonia quanto l’Ateneo  barese abbia voluto essere protagonista per la ripresa offrendo  ulteriori possibilità ai giovani volendo  invertire il paradigma della  fuga di giovani cervelli.

“Sono orgoglioso e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con  grande passione e dedizione alla realizzazione di un risultato così  significativo. In un momento di particolare difficoltà – aggiunge il  Rettore Stefano Bronzini – scegliere di investire nella ricerca e  nella formazione vuole generare ottimismo per la ripresa del Paese  come dimostrano anche le misure sull’università e la ricerca contenute  nelle ultime disposizioni del governo. Aver fatto una scelta così  impegnativa, rivela quanto sia importante la collaborazione con le  altre Istituzioni e il mondo delle imprese. Il vero successo è l’aver  abbattuto steccati e costruito ponti”.


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