Cultura e Speranza. Mi piace che il viaggio di Dior in Puglia si sia compiuto con questa doppia premessa, mi piace pensare che tra cultura e speranza esista un'influenza reciproca che traccia un orizzonte, anche nel breve termine.

La cultura dona e si alimenta di speranza, e questo assioma è necessario per costruire una visione basata su pratiche fortemente inclusive.

L'esperienza della maison francese nel capoluogo salentino ne è la prova: i numeri dei partecipanti e l'esposizione mediatica della passerella di piazza Duomo indicano la cifra del successo consegnandoci un modello di promozione di sicuro effetto.

Dior non sceglie un semplice "spazio" per presentare le sue creazioni, Dior sceglie di immergere il suo lavoro in un "luogo", facendosi carico e nutrendosi delle sue tradizioni, degli accenti, delle luci e dei simboli.

Ventidue magici minuti hanno mostrato al mondo la potenza della cultura e della speranza. Nulla di più.

Quando si spinge un territorio verso una prospettiva di sviluppo, è necessario che le idee e i progetti siano supportati da tutti i valori che quel territorio riesce a esprimere; il carattere delle pietre, i linguaggi delle civiltà, le riserve della memoria, i toni dei dialetti.

Ogni territorio ha le sue sfumature.

Brindisi è una provincia dalle generose sfumature, uno straordinario palcoscenico al quale – tuttavia – mancano le scene migliori, quelle che fanno parlare, quelle che generano influenze e contaminazioni. Natura, paesaggio, storia e cultura non si valorizzano da soli, occorre accompagnarli, raccontarli, proporli al mondo.

Bisogna puntare a essere "luoghi" e non "spazi", esattamente come nella scelta di Dior.

 

Carmelo Grassi