Il convegno musicologico «Il teatro musicale sacro a Napoli al tempo di Leonardo Leo» chiude la XXIII edizione del «Barocco Festival Leonardo Leo» laddove si era messa in cammino, nel Chiostro dei Domenicani (Civica Biblioteca «Giovanni XIII»), a San Vito dei Normanni, domenica 27 settembre, alle ore 10.

L'ingresso è gratuito e organizzato nel rispetto di tutte le misure dettate dalle linee guida nazionali e dai protocolli regionali antiCovid. Il teatro musicale sacro ebbe nella Napoli borbonica del secondo Settecento risultati e creazioni singolarissimi e importanti. La vita teatrale del secolo d'oro rappresenta una raffigurazione iconica di una capitale dello spettacolo europeo.

Il teatro offriva meraviglia, per questo difficilmente poteva essere negato a un pubblico come quello napoletano che aveva un senso particolare della devozione. Così, agli abituali personaggi allegorici, si affiancarono figure popolaresche e più realistiche: i genitori del santo, gli innamorati della santa. Con tale stratagemma teatrale si affrontavano i messaggi catechistici senza trascurare l'intrattenimento. Quello di Leonardo Leo fu, come scrive Benedetto Croce, «il secolo della devozione, della pomposa devozione, delle gonfie prediche concettose». Non solo dialoghi e piccole composizioni, ma complessi drammi di argomento religioso furono frequentissimi in quel tempo, quando, abbandonata la forma della sacra rappresentazione, si presero a modello le comedias de santos degli spagnoli, come larghe esposizioni drammatiche della vita dei santi, spesso in tre atti, con angeli, demoni e figure allegoriche, insieme con personaggi della città e con i soliti "napoletani".

Consistevano, questi drammi, in un tessuto di tentazioni e di vittorie, con qualche miracolo e una glorificazione finale. Il numero dei drammi sacri o opere sacre a Napoli crebbe in maniera esponenziale fino ai primi decenni del secolo XVIII: alcuni studiosi hanno individuato ben 55 titoli, di cui 28 eseguiti nella capitale e 27 nelle province, come il dramma sacro di Leonardo Leo «Dalla morte alla vita di Santa Maria Maddalena» del 1722, del quale sarà presentata l'edizione critica in un volume curato da Cosimo Prontera ed edito da Cafagna.

Un genere tipicamente napoletano, il cantar sacro della Quaresima, colmava gli spazi vuoti lasciati nella programmazione stagionale del Teatro San Carlo a causa delle proibizioni teatrali. I drammi sacri, spesso accompagnati da elementi "buffi", ebbero grande successo e fortuna e persistettero a lungo in ragione della grande diffusione popolare. Tra i tanti, vita tenace ebbe il dramma «Cantata dei Pastori» di Casimiro Ruggiero Ugone, pseudonimo di Andrea Perrucci, ritualmente rappresentato la notte di Natale durante tutto il '700 e gran parte dell'800, in molti teatri di Napoli. Ancora oggi, un attore come Peppe Barra ne dà rappresentazione durante le festività natalizie.

Domenica 27 settembre – San Vito dei Normanni, Civica Biblioteca «Giovanni XXIII» – ore 10.00

Convegno musicologico

IL TEATRO MUSICALE SACRO A NAPOLI al tempo di Leonardo Leo

Presentazione volume – Cafagna Edizioni

DALLA MORTE ALLA VITA DI SANTA MARIA MADDALENA