Le attenzioni del consigliere regionale di Fasano, Fabiano Amati, per i nuovi grandi gruppi industriali che in un modo o nell’altro hanno interessi nella nostra città hanno raggiunto ormai livelli parossistici di stucchevolezza.
Brindisi sta provando a costruire un futuro completamente differente dal passato cui è stata costretta con scelte che hanno irrimediabilmente sacrificato naturali vocazioni, reali possibilità di sviluppo e soprattutto la salubrità dell’ambiente e quindi la salute delle persone.
Quel modello di sviluppo ha fallito, le grandi imposizioni e le presenze impattanti sono il racconto del passato e adesso, piaccia o no ad Amati, la storia che si sta costruendo è altra, diversa, finalmente e senza ripensamenti.
Ignoriamo i motivi per i quali (e nemmeno ci interessano) Amati oggi viva questa ossessione per Brindisi così come ignoriamo i motivi che spingono Amati, che pure vanta un impegno pluridecennale nelle istituzioni assolutamente anonimo rispetto alle istanze della nostra città, a non avere altre soluzioni per Brindisi se non le solite idee dal puzzo stantio di vecchio e miopi dinnanzi al futuro.
Quello che però sappiamo con certezza, e vogliamo lo sappia una volta per tutte anche Amati, è che Brindisi in questo momento, non solo ha le giuste capacità per costruirsi il suo destino ma anche tutto il diritto di farlo. Senza timore di subire interferenze, ricatti e pressioni da nessuno. Le ingerenze da piccoli potentati (anche quelli della provincia) fanno parte di quel passato che proprio perché passato, non esiste più.
Brindisi Bene Comune