Mercoledì 15 settembre alle ore 20.30 presso il Teatro Sociale spettacolo gratuito di e con Preziosa Salatino

Appuntamento a teatro con il festival “Tempeste – Immagini suoni e racconti dal Mediterraneo” promosso dal Comune di Fasano in collaborazione con partner attivi nel mondo del volontariato e della promozione della pace.

Mercoledì 15 settembre alle ore 20.30 (sipario ore 21) presso il Teatro Sociale di Fasano andrà in scena lo spettacolo gratuito “Oltre il velo” edito da “Edizioni La meridiana” di e con Preziosa Salatino. Uno spettacolo nato dai laboratori teatrali condotti nel progetto “Oltre l’orizzonte – Contro narrazioni dai margini al centro” curato dall’Università “Tor Vergata” con “i nuovi italiani”.

I “nuovi italiani” sono i ragazzi musulmani nati in Italia da genitori immigrati, la cui caratteristica è quella di avere un’identità ibrida: sono implicitamente chiamati a fare da ponte fra culture, tradizioni, valori diversi. In famiglia parlano una lingua, a scuola un’altra, mangiano cous-cous e frequentano i fast food, indossano con la stessa disinvoltura il velo o la minigonna.

Dal crollo delle Torri Gemelle in poi, in Occidente ed anche in Italia, si è purtroppo diffuso nell’opinione pubblica un sentimento di avversione per le persone di religione islamica, a causa degli attentati terroristici causati dagli estremisti della jihad e della shari’a.

Lo spettacolo “Oltre il velo” è un tentativo di mettere ordine fra i tanti pregiudizi legati all’islamofobia attraverso la voce di chi li vive in prima persona.

 L’evento sarà ad ingresso libero con posti limitati (non prenotabili) e si potrà accedere solo con certificazione verde (green pass) in ottemperanza alle recenti normative anti-covid. 

 

Per maggiori informazioni sul progetto “OLTRE L’ORIZZONTE”:

https://oltre.uniroma2.it/

 

Note su Preziosa Salatino:

Attrice, regista, operatrice di Teatro dell’Oppresso. Nel 2006 ha fondato assieme al regista Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante di Palermo, che tuttora dirige. Particolarmente interessata al rapporto fra teatro e tematiche sociali, ha lavorato con migranti, detenuti, bambini e ragazzi che vivono in contesti marginali.