Nell’indifferenza di quanti hanno la responsabilità di vigilare e controllare, muoiono decine di persone impegnate nella quotidiana attività lavorativa in tutti i settori produttivi.
La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono questioni fondamentali e, nonostante le ripetute richieste di incontro del Sindacato per sottolineare la persistenza e la gravità degli infortuni, gli Enti pubblici che hanno il potere di decidere per interrompere questa ecatombe, tardano a mettere in campo quanto necessita per invertire la insistente tragedia. La UIL ha chiesto di rendere operativa una Cabina di regia per controllare la situazione e mettere a disposizione maggiori risorse, personale e soluzioni per prevenire incidenti. Per questo consideriamo indispensabile che il dopo Covid sia per i lavoratori un momento di ripresa lavorativa con più formazione, necessaria ad affrontare al meglio i rischi quotidiani sui posti di lavoro. La UIL, oltre agli importanti temi che si propone con l’iniziativa che si terrà a Bari il 9 novembre prossimo “TOUR UIL 2021”: la presenza, il dialogo, i servizi, le politiche che svolge nel territorio, ribadisce l’urgenza della campagna “Zero morti sul lavoro” confermando l’importanza della vita. Lanciamo, quindi, un appello per il potenziamento degli organici negli Ispettorati per il lavoro in Italia. Senza controlli le norme non funzionano. Chi continua di fatto a trascurare questo problema, sia nel pubblico che nel privato, ha la responsabilità morale di quanto accade. Riteniamo, perciò, impossibile continuare a sottovalutare questa emergenza. Per questo chiediamo che si ponga fine a questa disgrazia che sta provocando lutti nelle famiglie italiane e migliaia di invalidi.
Così come richiamiamo l’attenzione, a livello locale, sulle novità che riguardano temi ed argomenti del mondo del lavoro e la necessità di cogliere al volo le opportunità che si presentano per mettere a profitto valide soluzioni e contribuire a risollevare le sorti dell’economia locale, da lungo tempo assillata da gravi problemi. Proposte fatte per tempo sollecitando interventi che hanno trovato incomprensibile opposizione soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale in nome di un ipotetico ed irrealizzato modello di sviluppo che ha raccolto solo briciole, causando ingenti danni e perdita di potenziali occasioni di sviluppo. Il Convegno “Brindisi in Europa” una iniziativa organizzata dalla nostra organizzazione nel 2019 si proponeva, lo ribadiamo anche in questa occasione come punto fondamentale, l’obiettivo di rivolgere un appello a chi rappresenta la politica italiana in Europa, al governo nazionale, provinciale e comunale a sostenere la ripresa economica della nostra città anche attraverso i finanziamenti della Comunità Europea che già si cominciavano a programmare. Proposte che ancora oggi, cocciutamente, si pongono in discussione con il rischio concreto di mancare ancora una volta la irripetibile occasione costituita dal PNRR già operativo di cui, tuttavia, non si conoscono gli indirizzi ed i contenuti territorio per territorio, il ruolo assegnato al Sindacato e, soprattutto, nel dettaglio dove e a chi saranno canalizzate le risorse. Ribadiamo perciò la necessità di incontri e discussioni per approntare progetti di sviluppo reali e attuabili per creare nuovi posti di lavoro, utili a completare filiere produttive (consolidare l’esistente e programmare la crescita futura, una logica che abbiamo sempre sostenuto) già presenti nel territorio iniziando dal porto, dall’eterogeneo apparato industriale brindisino, al settore agro alimentare messo in ginocchio dalla xilella e dalle recenti grandinate. Rafforzare ed attualizzare i servizi sociali e sanitari in perenne crisi di personale e di idee, adeguare l’edilizia scolastica, sostenere il sistema commerciale. Queste le proposte messe in campo dalla UIL di Brindisi, volutamente ignorate solo per principio e non per altro. Non siamo ascoltati. Ma in una situazione così precaria ed incerta non è consentito a nessuno voltarsi dall’altra parte! In collaborazione con i colleghi di CGIL e CISL, Confindustria e CNA abbiamo condiviso e presentato a tutti i livelli istituzionali un documento “METODO BRINDISI” che sta dando i primi frutti. In esso è stata rinnovata ed accettata la richiesta di prolungare la validità dell’Accordo Quadro di programma della chimica ed utilizzare le risorse economiche ancora a disposizione. Un piano dettagliato di investimenti e progetti completerebbe il dossier. Per il porto, riconosciuto in parte zona franca, si continuano a non aprire tavoli di confronto con le parti sociali, indispensabili per mettere a punto le richieste da parte del governo nazionale di atti concreti per mettere a disposizione finanziamenti mirati e non un assalto alla diligenza stile far west. C’è la possibilità di intercettare fondi adeguati, ma occorrono prese d’atto, decisioni chiare e conseguenti volontà politiche. Il futuro è già oggi e passa anche attraverso la nostra capacità di rappresentare a livello governativo il territorio. Tutti devono contribuire, anche le grandi aziende devono assicurare la loro fondamentale partecipazione al cambiamento e alla sicurezza sul lavoro. Anche per questo la UIL di Brindisi organizzerà a breve un Convegno dal titolo “INSIEME per la SVOLTA”.
UIL Brindisi e Segretari territoriali di categoria