Nadef. Cittadini (Aiop): “Anche la Corte dei Conti ritiene insufficiente la spesa sanitaria”

“La Corte dei Conti, nella memoria sulla Nadef trasmessa al Parlamento, ha confermato le criticità evidenziate da Aiop rispetto alla spesa sanitaria.

La riduzione di un punto percentuale, dal 7% del 2022 al 6% previsto per il 2025, determinerà la definitiva insostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Un valore così basso non si registra da almeno 30 anni e conferma una prospettiva allarmante nel contesto di un peggioramento complessivo del quadro economico del Paese”. Lo dichiara in una nota la presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, Barbara Cittadini, che continua: “I giudici contabili hanno evidenziato che ‘andrà verificato se un profilo di finanziamento (e di spesa) quale quello prefigurato nei quadri tendenziali sia compatibile con le necessità che ancora caratterizzano il comparto e, in particolare, con la soddisfazione dei fabbisogni di personale legati anche alla riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR e con le spese connesse all’aumento dei costi dell’energia’”.

“Senza ulteriori finanziamenti – spiega la presidente Aiop – sarà impossibile recuperare le liste d’attesa accumulate in questi anni e aumenteranno, inevitabilmente, quei fenomeni come la mobilità passiva non fisiologica e la rinuncia alle cure ai quali noi, come componente di diritto privato del SSN, stiamo cercando di rispondere. Con queste risorse e con gli illogici tetti di spesa ai quali deve sottostare la componente di diritto privato del SSN, non si riuscirà a soddisfare il fabbisogno di salute della popolazione, tanto più ora con il considerevole incremento dei costi dell’energia che grava fortemente sulle aziende”.

“Auspichiamo che il Governo ascolti le sollecitazioni che arrivano da tutte le autorità e da tutte le componenti del sistema – chiosa Cittadini – perché se da una parte è doveroso rispettare le esigenze della finanza pubblica, dall’altra sussiste l’obbligo morale e il dovere sociale di garantire il diritto alla salute a ciascun cittadino italiano”.


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