MILANO, ANCORA UNA SVENTATA EVASIONE ALL’IPM BECCARIA. SAPPE: “IGNORATI ALLARMI ED APPELLI DEL SINDACATO: SVENTATA EVASIONE HA PRECISE RESPONSABILITA’ DEI ‘COLLETTI BIANCHI”

Dopo la sventata clamorosa evasione di un detenuto, lo scorso settembre, dal carcere minorile Beccaria di Milano, è da registrare un nuovo inquietante tentativo da parte di altri due ristretti ed è vibrante la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che torna a parlare di “evasione annunciata”. 

“É di qualche giorno fa infatti la notizia del tentativo di evasione di due minori stranieri dal Centro di prima accoglienza dell’Istituto penale per minorenni Beccaria di Milano”, spiega Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Nella tarda serata di sabato 23 settembre, un Assistente Capo Coordinatore della Polizia Penitenziaria, che era fuori servizio, ha sentito dei rumori sospetti provenire da una cella del Cpa e ha quindi provveduto ad avvisare il preposto di sorveglianza. Congiuntamente, si sono recati presso la cella del minore in questione ed hanno appurato che stavano tentando di forzare le sbarre con un pezzo di ferro ricavato dalla rottura di una finestra”.  “Grazie allo spirito di osservazione e professionalità del collega si è evitata un’altra clamorosa evasione”, sottolinea Greco. “Tra l’altro, un altro minore straniero il giorno prima aveva tentato di scavalcare il cancello del nuovo padiglione e anche lì grazie alla prontezza del collega si è riuscito ad evitare il peggio, riprendendolo. Oramai l’ipm Beccaria è allo sbando, senza personale adeguato e senza mezzi per contrastare il fenomeno della delinquenza minorile”.

“Quello che è successo è grave ed è l’ennesima sottovalutazione degli allarmi lanciati da tempo dal SAPPE sul Beccaria da parte dei vertici ministeriali”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che torna a denunciare come “quel che avviene da mesi nell’IPM di Milano è inaccettabile! Cosa aspettano ad intervenire i responsabili della sicurezza del distretto minorile lombardo e del Dipartimento?”. Il leader del SAPPE si rivolge in particolare al Capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità Antonio Sangermano: “Al Capo Dipartimento Sangermano rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi che sono nella sua delega, cioè i detenuti, malati psichiatrici, riorganizzazione istituti, media sicurezza, detenuti adulti presenti nei penitenziari per minori, impennata di eventi critici. Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”. Per questo, il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non esclude clamorose forme di protesta dei poliziotti: “perché ormai il tempo delle interlocuzioni è finito: in questi ultimi anni ci siamo recati in ogni istituto di pena del Paese, per adulti e minori, abbiamo pazientemente ascoltato il personale, abbiamo scritto e riscritto alle varie Autorità competenti, ma ci rendiamo conto che chi di dovere non ha ancora intrapreso le iniziative che abbiamo richiesto e che ci aspettavamo”.


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