“I Limiti del’assegno di Inclusione: Un’Analisi Critica”

Il 2023 sta per terminare e la società si prepara a salutare un’anno segnato da critiche di scelte al governo.E mentre ci si prepara all’anno che va via è necessario analizzare quello che sta per arrivare.Insieme all’anno 2023 va via anche  il sostegno sociale dei sopravvissuti del Reddito di Cittadinanza che sarà (non si sa bene come e quando) sostituito dal nuovo sostegno (L’assegno di inclusione) che merita alcune considerazioni sull’effettiva efficacia per gli scopi che si prefigge.

L’assegno di inclusione, sebbene progettato per affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche, presenta un’enigmatica lacuna: l’esclusione di una specifica fascia d’età. Questo articolo esplorerà il paradosso di un’iniziativa che, in nome dell’inclusività, sembra trascurare un gruppo demografico chiave.

Il Limite d’Età: Una Scelta Controversa

Una delle criticità dell’assegno di inclusione è rappresentata dalla sua restrizione a determinate fasce d’età, escludendo specificamente i giovani adulti in età lavorativa. Questa scelta sembra contraddire l’obiettivo dichiarato di promuovere l’inclusione, creando invece un divario che potrebbe avere impatti significativi sulle opportunità di questa fascia di popolazione.

Impatti Economici sulla Giovane Generazione

L’esclusione dei giovani adulti dall’assegno di inclusione può avere impatti economici rilevanti. In un contesto in cui la transizione dall’istruzione al lavoro è spesso un periodo critico, l’assenza di sostegno finanziario può accentuare le sfide di inserimento nel mercato del lavoro, creando un divario che potrebbe perdurare nel tempo.

Rischi di Esclusione Sociale e Precarietà

La mancanza di un adeguato sostegno finanziario per i giovani adulti può contribuire alla precarietà economica e sociale. La difficile ricerca di lavoro, la formazione professionale e l’accesso a servizi essenziali potrebbero diventare ostacoli insormontabili, aumentando il rischio di esclusione sociale e disuguaglianze a lungo termine.

Criteri di Assegnazione: Necessità di Revisione

La scelta di escludere una specifica fascia d’età solleva interrogativi sui criteri di assegnazione dell’assegno di inclusione. Una revisione accurata di tali criteri è necessaria per garantire che il sostegno finanziario sia equamente distribuito a tutte le fasce d’età che potrebbero trovarsi in situazioni di fragilità economica.

Promuovere l’Inclusione a Tutte le Età

Affinché l’assegno di inclusione possa veramente vivere fino al suo nome, è essenziale riconsiderare la sua portata ed estenderne i benefici a tutte le fasce d’età. Questo richiede un approccio equo e inclusivo che tenga conto delle diverse sfide che ogni gruppo demografico può affrontare.

Conclusioni

Mentre l’assegno di inclusione rappresenta un passo importante per affrontare le disuguaglianze, l’esclusione di una fascia d’età solleva preoccupazioni cruciali. Per garantire che l’inclusività sia la vera essenza di questa iniziativa, è necessario riconsiderare e adeguare i criteri di assegnazione, affrontando così il paradosso di un sostegno economico che sembra escludere invece di includere. Solo attraverso un approccio equo e attento si può sperare di costruire una società veramente inclusiva per tutte le generazioni.

 

Tali considerazioni sono state fatte sulla base dello stesso testo citato nello  sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che cita testualmente “L’Assegno di inclusione sarà riconosciuto a decorrere dal primo gennaio 2024 quale misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale”

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/decreto-lavoro/Pagine/assegno-di-inclusione


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