“L’attuale sistema di accesso alle facoltà di medicina è evidentemente inefficace e per molti versi iniquo e non più compatibile né con molti dei principi presenti nella nostra Costituzione, né con le esigenze presenti e future del sistema sanitario nazionale.”
Così Ubaldo Pagano, parlamentare PD e Capogruppo dem in Commissione Bilancio a Montecitorio, firmatario della proposta.
“La proposta di legge che presentiamo oggi affronta un tema di cui si discute da tempo e che, nel corso degli ultimi anni, ha avuto conseguenze sempre più preoccupanti. Non solo le giuste critiche sulle materie dei test d’ingresso, talvolta nemmeno attinenti col successivo percorso di studi, ma anche i costosissimi corsi di preparazione e l’incapacità del numero chiuso di sostenere un corretto turn-over delle professionalità che servono alla sanità pubblica. La nostra proposta rimette al centro l’uguaglianza nell’accesso e il principio del merito nel perseguire gli studi in medicina, con una sorta di sbarramento per tra il secondo e il terzo anno legato al pieno completamento del piano di studi.”
“La nostra sanità soffre un’allarmante mancanza di personale, aggravata dal fenomeno sempre più diffuso di chi sceglie di esercitare altrove le professioni sanitarie. Le carenze organiche e le emigrazioni spontanee non possono che tradursi in un peggioramento delle condizioni del servizio sanitario nazionale, ferendo in profondità i principi costituzionali di universalità, uguaglianza ed equità e portando sempre più cittadini alla scelta obbligata di rinunciare a cure e assistenza. È quindi improrogabile un cambio di rotta e ci auguriamo che la nostra proposta possa trovare lo spazio che merita nel dibattito che si sta sviluppando in Parlamento attorno al tema.