La chiusura della centrale Enel Federico II ha già avuto importanti ripercussioni negative sull’economia cittadina ma soprattutto su quella portuale.
L’Autorità di Sistema Portuale recentemente ha concesso ad Enel un rinnovo sino a fine 2025 della banchina, sulla quale non opera ormai da circa 2 anni, per permettere l’intera dismissione delle infrastrutture presenti e restituirla alle attività portuali.
Potenzialmente il porto industriale di Costa Morena potrebbe contare su una unica ampia infrastruttura di banchine e piazzali. Ma tale potenzialità è sempre stata preclusa stante la presenza del nastro trasportatore di Enel che di fatto crea due aree portuali separate in quanto l’altezza delle gru portuali non permette il transito al di sotto del suddetto nastro da un’area all’altra.
Ad oggi, infatti, le imprese portuali per poter trasferire le proprie gru da una parte all’altra di Costa Morena sono costrette addirittura a noleggiare navi con evidenti enormi esborsi. Una assurda situazione che ancora di più appesantisce le imprese già gravate dalla crisi dovuta alla scomparsa delle attività di sbarco del carbone.
Tale problematica oggi potrebbe essere risolta attraverso una semplice rimozione di alcune strutture facilmente rimovibili presenti sulla banchina ormai inutilizzata.
La OPS ha più volte richiesto e sollecitato un intervento in tal senso e nonostante le rassicurazioni ottenute, purtroppo ci spiace constatare che ad oggi nulla è cambiato e non ci risultano neanche programmi concreti in tal senso.
Adottare questa soluzione è oggi più che mai di vitale importanza perché si rischia di perdere ulteriormente competitività, dovendo le imprese portuali, operare con un importante aggravio di costi. Facciamo quindi nuovamente appello ad Enel e anche al Commissario della AdSP del Mar Adriatico Meridionale affinché questo grave problema, ma di semplice risoluzione, venga risolto.
associazione OPERATORI
PORTUALI SALENTINI