Nel 2024, la povertà in Italia ha mostrato segnali di stabilità, con alcuni indicatori che evidenziano persistenti difficoltà per ampie fasce della popolazione.
Povertà Assoluta
Secondo i dati Istat, nel 2023 circa il 9,7% della popolazione italiana vive in condizioni di povertà assoluta, corrispondenti a oltre 5,6 milioni di individui. Questo valore è rimasto sostanzialmente invariato , indicando una persistente difficoltà nell’accesso a beni e servizi essenziali.
Povertà Relativa
L’incidenza della povertà relativa familiare si attesta al 10,6%, coinvolgendo oltre 2,8 milioni di famiglie. Questo dato è stabile rispetto al 2022, ma evidenzia che una parte significativa della popolazione vive con risorse economiche inferiori alla media nazionale.
Disparità Regionali
Le disparità regionali rimangono marcate. Nel Mezzogiorno, l’incidenza della povertà relativa familiare è del 19,7%, nettamente superiore rispetto al Nord (6,3%) e al Centro (6,5%). In particolare, la Calabria registra il valore più elevato con il 26,8%, seguita dalla Puglia con il 22,3%.
Povertà Intermittenti e Croniche:
Le povertà intermittenti e croniche sono in aumento. Secondo il Rapporto Povertà 2024 della Caritas Tarvisina, il 23% delle persone assistite ha un’occupazione, e il 25% è seguito da oltre cinque anni. Dal 2015, il numero di persone sostenute è aumentato del 41,6%, con incrementi significativi nel Sud e nelle Isole (+53,3%) e nel Nord Italia (+52,1%).
Cresce la Povertà in Italia: Il Rapporto Caritas 2024 presentato a Roma
La povertà in Italia raggiunge livelli record, come evidenziato dal Rapporto Caritas 2024 “Fili d’erba nelle crepe”, presentato a Roma. Nel 2023, il 9,7% della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta, pari a 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie. La povertà minorile tocca il 13,8%, il dato più alto mai registrato.
Sorprendentemente, il Nord registra un incremento drammatico, con il numero di famiglie povere quasi raddoppiato (+97,2%) dal 2014, superando il Sud in termini assoluti. Al contempo, la povertà lavorativa colpisce l’8% degli occupati, con punte del 16,5% tra gli operai.
Le politiche di sostegno economico risultano insufficienti: le nuove misure che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza coprono solo 697.640 nuclei familiari, lasciandone 331.000 senza aiuto, soprattutto al Nord. Caritas chiede un sistema di sostegno universale e misure semplificate per evitare esclusioni.
Il Rapporto evidenzia anche emergenze collaterali: oltre 1,5 milioni di famiglie vivono in condizioni abitative inadeguate, e il sovraffollamento delle carceri, con 10.000 detenuti in eccesso rispetto alla capacità, accentua problemi di recidiva e reintegrazione.
Caritas rilancia con progetti concreti: nel 2023, i fondi 8×1000 hanno finanziato 430 iniziative per il supporto alimentare, l’accoglienza, l’educazione e la formazione, ma la povertà in Italia resta una sfida multidimensionale che richiede interventi urgenti e strutturali.
Povertà Minorile
La povertà tra i minori è un fenomeno preoccupante, con il 13,8% dei bambini e ragazzi italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta, pari a circa 1,3 milioni di minori. Questo dato rappresenta il valore più alto della serie storica.
Prospettive per il 2025
Le previsioni economiche per il 2025 indicano una crescita del PIL dello 0,8%, sostenuta principalmente dalla domanda interna. Tuttavia, le sfide strutturali, come il debito pubblico elevato e le disuguaglianze regionali, potrebbero limitare l’efficacia di queste misure nel contrastare la povertà. Inoltre, l’abolizione del Reddito di Cittadinanza ha esposto ulteriormente le fasce vulnerabili della popolazione a rischi di povertà ( un atto di criminalità sociale).
Conclusioni
Nonostante le previsioni di crescita economica, la povertà in Italia rimane una sfida significativa. È essenziale implementare politiche mirate a ridurre le disuguaglianze, sostenere le famiglie vulnerabili e garantire un accesso equo alle risorse per promuovere una crescita inclusiva e sostenibile.