Vicende occupazionali che “ ritornano”, come quella delle lavoratrici Santa Teresa del Museo Ribezzo a Brindisi, lavoratori abbandonati a se stessi come gli ex Dow, EVC, BPSP, TERMOMECCANICA,NUBILE. Video Intervista a Bobo APRILE, del Cobas.
Vicende occupazionali che “ ritornano”, continuano a creare problematiche e difficoltà ai lavoratori, in un contesto di precariato che, evidentemente, una certa politica ( a tutti i livelli, a partire da quello nazionale) continua a negare o sottovalutare, ma nei fatti, esiste, e da molto tempo.
Brindisi, ad esempio, ne è esempio, una città piena di iniziative e progetti(tra l’altro, è tra le candidate a “Capitale della Cultura”), ma che continua a fare i conti con emergenze , posti di lavoro che si perdono, forme “ variegate” di precariato, vicende ataviche.
Come quella delle lavoratrici della Partecipata in house della Provincia di Brindisi Santa Teresa che lavorano al Museo Ribezzo in Piazza Duomo , un patrimonio storico –culturale della città e del territorio .
“ Difendiamo le lavoratrici di Santa Teresa, insieme al Museo Ribezzo”, è in sostanza la “ parola d’ordine” del sindacato Cobas Brindisi, che giovedì mattina, proprio di fronte al Museo, ha organizzato un sit in-conferenza stampa, per illustrare le motivazioni dell’iniziativa e aggiornare su una vicenda già da diverso tempo denunciata e segnalata dalle organizzazioni sindacali e gli stessi organi di stampa.
Il sindacato ha dichiarato lo stato di agitazione delle dipendenti della Partecipata che in pratica , nel Museo, lavorano a 24 ore, quindi “ non a tempo pieno”, un elemento ( ma non il solo) a cui fa riferimento il Cobas, guidato dal segretario Bobo Aprile.
Le lavoratrici continuano a lavorare al Museo Ribezzo, grazie ad un accordo tra la Provincia di Brindisi e la Regione Puglia, a cui , tra l’altro porge un appello il sindacato, unendo, in un “filo parallelo”, i destini delle dipendenti e di un patrimonio, come detto, che va ulteriormente valorizzato e consolidato.
“ La soluzione ad avere il tempo pieno per le dipendenti della Santa Teresa non può che essere trovata in una nuova attenzione da parte della Regione Puglia per il Museo di Brindisi, assolutamente trascurato nel corso degli anni. Cerchiamo quindi una soluzione per le lavoratrici della Santa Teresa e denunciamo lo scarso personale presente nel nostro Museo, che limita fortemente il suo sviluppo a favore del territorio e del turismo.
Possiamo affermare che pur essendo tra i più importanti musei della Regione Puglia è quello con meno personale: il personale andato in pensione mai sostituito, negli ultimi anni con il solo supporto di 2 consulenti esterni a partita IVA, di cui si auspica migliore forma contrattuale, in analogia agli altri musei dei Poli.
Invitiamo il Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna , unitamente al Presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, territorialmente competenti, a farsi portavoce nelle opportune sedi regionali a sostenere e difendere le istanze di un luogo dove è ben rappresentata la nostra storia ultra millenaria, con evidenti ricadute culturali, turistiche e sociali.
Proprio mentre la città si candida a capitale della cultura ,obiettivo che tutti dobbiamo sostenere .
Il Sindacato Cobas ha inviato una richiesta di incontro alla Regione Puglia per discutere del museo di Brindisi a partire dalla grave carenza occupazionale; il Cobas ha informato inoltre tutti i Rappresentanti regionali del territorio per fare fronte unico nel difendere il nostro territorio.
Questa è una battaglia di tutti i cittadini brindisini, la battaglia per ripristinare la dignità del Museo Ribezzo, un valido contributo per cambiare il destino di questa città”.
Vertenze, vicende mai risolte, vergognose e inaccettabili, lavoratori ( come gli ex Nubile, ex Dow, ex EVC, ex BPSP, ex Termomeccanica) praticamente abbandonati a se stessi, ma che in tutti questi anni hanno lottato, sono andati avanti con la loro dignità, che qualcuno ha calpestato .
E di questo abbiamo anche parlato con Bobo Aprile nella nostra VIDEO INTERVISTA