I consiglieri del M5S Cristian Casili (primo firmatario), Marco Galante, Rosa Barone e Grazia Di Bari hanno depositato un emendamento al ddl sulla “Disciplina regionale dell’utilizzo delle acque superficiali e sotterranee”, in discussione nel prossimo consiglio regionale, cui si chiede la sospensione del pagamento del tributo 630 al Consorzio Unico di Bonifica nonchè l’annullamento delle procedure di riscossione e dei procedimenti esecutivi. Pagamento che che sarà ripristinato a partire dall’annualità successiva all’approvazione del piano generale di bonifica e del nuovo piano di classifica previsti  dagli articoli 3 e 13 della L.R. n. 4/2012  e  a seguito dell’avvenuta esecuzione dei lavori di manutenzione e dei necessari interventi pubblici di bonifica.

“Nell’ultimo consiglio regionale – dichiara il consigliere Casili – la Giunta ha definito illegittimo lo strumento della mozione per chiedere la sospensione del tributo 630, dichiarando che non avrebbe dato seguito alla stessa. Abbiamo pertanto presentato un emendamento al disegno di legge sui pozzi artesiani, per chiedere nuovamente al consiglio di esprimere chiaramente la propria volontà e dare alla sospensione del tributo la forza di un atto normativo e non più d’indirizzo. Se l’esecutivo non vuole assumersi questa responsabilità, sarà il massimo organo legislativo a determinare scelte a tutela dei cittadini. L’auspicio è che tutti i colleghi che avevano sottoscritto la mozione sottoscrivano anche questo emendamento per ribadire una posizione legittima: il tributo 630 va pagato a fronte di servizi realmente ricevuti. Al momento invece non è così e i contribuenti continuano a ricevere cartelle a pioggia e addirittura a subire fermi amministrativi dei veicoli senza potersi opporre, perché i ricorsi hanno un costo che non tutti riescono a sostenere. 

Il neo-consorzio centro sud Puglia continua ad operare con i piani di classifica dei disciolti consorzi di bonifica Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia e non è stato adottato il propedeutico piano generale di bonifica, utile a garantire non solo una necessaria valutazione rispetto ai mutamenti climatici con incidenza sulla morfologia del territorio, ma anche il rispetto del rapporto tra contributo consortile e benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica. Chiediamo che il Consorzio completi tutte le attività per poi ripristinare il pagamento del tributo. Una richiesta invocata dalle associazioni di categoria, imprenditori agricoli e cittadini. Affronteremo un nuovo dibattito in aula convinti della nostra posizione e della necessità di ascoltare il grido di dolore di un settore già duramente provato dalla crisi del comparto olivicolo e degli eventi climatici sempre più drammatici a causa della scarsità della risorsa idrica”.