Licenziamento che giunge due mesi dopo una “irrituale” richiesta dell’azienda  che pretendeva la rimozione del rappresentante sindacale scelto dai lavoratori 

 Silurato un dipendente per rendimento lontano dalla media giornaliera Il sindacato: “Provvedimento illegittimo: non esiste alcuna media nel contratto” 

 Licenziato perché non in linea con la media giornaliera della  produzione. “Peccato che quel parametro non sia inserito in alcun contratto”, tuona la Filctem  Cgil. Si apre un nuovo fronte nella vertenza dei letturisti Aqp. La F.Imm., azienda che gestisce  l’appalto del servizio di letturazione (42 dipendenti ereditati un paio di anni fa dalla Gest), nei  giorni scorsi ha lasciato a casa un dipendente per scarsa produttività, calcolata su una media  giornaliera che però non è scritta da nessuna parte: “All’atto della firma del contratto, l’azienda  voleva inserire questo parametro, ma rispedimmo la proposta al mittente perché questo non è  un lavoro a cottimo”, spiega Franco Giancane, coordinatore regionale Acqua e Gas per la  Filctem Cgil Puglia (e segretario generale della Filctem Lecce). “La F.Imm. ha continuato a  contestare la scarsa produzione sulla base di una media inventata ed ha comminato sanzioni  in palese violazione della normativa”. Il sindacalista ha scritto alla dirigenza, all’ente  appaltante (Aqp) ed ai vertici della Regione, proprietaria di Acquedotto Pugliese, per chiedere un incontro urgente. In attesa di conoscere la data del tavolo, la sigla sindacale ha anche  avviato le procedure per impugnare il licenziamento e proclamato lo stato di agitazione. 

Vertenza. La Filctem sostiene da sempre questi lavoratori, lottando per il traguardo della  internalizzazione (percorso che potrebbe definirsi entro pochi mesi) e tutelandoli di fronte a scelte lesive della loro dignità. Come quando la stessa F.Imm., nel subentrare alla Gest, “suggerì” al precedente appaltatore di tagliare 12 dipendenti su 42. O ancora per denunciare condizioni di lavoro borderline (per anni a carico dei lavoratori anche le spese di carburante,  vestiario e manutenzione dei mezzi). “Alla F.Imm., anche grazie alla nostra azione, nel  precedente triennio fu revocato l’appalto”, spiega Giancane. “Quando ho appreso della nuova  aggiudicazione ho avuto il timore di atteggiamenti ritorsivi nei confronti dei nostri iscritti”. 

Ritorsioni. Lo stesso sindacalista è stato oggetto un paio di mesi fa di una irrituale richiesta da  parte della F.Imm., addirittura vincolante ai fini della prosecuzione regolare del contratto (almeno nelle intenzioni dell’amministratore unico): “L’immediata sostituzione di Giancane con  altra figura della medesima organizzazione sindacale o di altre”. Come se spettasse alla parte  datoriale scegliere il rappresentante dei lavoratori (per la cronaca gli iscritti hanno rigettato la  richiesta in massa). Un tentativo di interferenza nelle relazioni sindacali che è al vaglio dei  legali della Cgil. Nel merito della presunta media giornaliera da rispettare, garantita a dire della  dirigenza di F.Imm. dai dipendenti più zelanti, Giancane controbatte: “Abbiamo chiesto copia  del verbale dell’audizione, ma non ci è stato fornito. Riscontriamo inoltre difficoltà a interloquire con l’azienda. In una lettera inviata ad Aqp abbiamo chiesto di verificare se  vengono sempre seguite le giuste procedure per ogni operazione di lettura, soprattutto nelle  cosiddette switches, le letture veloci che si effettuano a distanza di 48 ore dal primo  passaggio, nel caso in cui si trovino stabili chiusi. Su questo aspetto, in assenza di verifiche da 

Ufficio Comunicazione Cgil Lecce – via Merine 33 Lecce 

stampa2@cgillecce.it – tel. 348.4461071 

parte di Aqp, interesseremo Arera (Agenzia di regolazione per energia reti e ambiente, ndr).  Infine vorremmo sapere se F.Imm. impieghi nell’appalto di Aqp lavoratori incardinati in altri  appalti”.