“Il risvolto della medaglia, quello che dalla ASL di Brindisi e dai piani alti della Regione non raccontano perché piace far credere che il passaggio al pubblico del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica sia tutto ‘rose e fiori’. E, invece, NO.

“La scorsa settimana è stata riaperta la corsia che era stata chiusa per ristrutturazione – questo è quello che è stato detto dalla Asl – dopo il passaggio di gestione dalla Fondazione San Raffaele alla ASL. Una corsia quindi nuova sulla carta, ma nel fine settimana ci sono arrivate tantissime segnalazioni per gravi episodi di disorganizzazione e condizioni inaccettabili che hanno suscitato sconcerto tra pazienti e familiari. I pazienti, infatti, sono stati trasferiti in modo repentino, senza alcuna comunicazione preventiva né rispetto per la loro dignità, trattati come meri pacchi da spostare. Un comportamento che calpesta il diritto fondamentale all’informazione e al coinvolgimento attivo nella propria cura.

“Le nuove stanze, lungi dall’essere accoglienti o adeguate, si presentano prive dei requisiti minimi di comfort e privacy: l’impianto di aria condizionata è stato messo in funzione solo questa mattina dopo un fine settimana di caldo infernale, mancano le tende alle finestre — inclusi gli accorgimenti basilari per la riservatezza — e non sono presenti televisori né sedute per l’attesa dei familiari.

“È inaccettabile che in una struttura sanitaria pubblica, che dovrebbe garantire cura e rispetto, si assista a una gestione così approssimativa e disumana. Quanto accaduto costituisce non solo una mancanza di pianificazione, ma anche una lesione della dignità dei pazienti e dei loro cari. Chiediamo con urgenza alla Direzione della ASL di intervenire immediatamente per ristabilire condizioni degne di una struttura sanitaria, e di fornire spiegazioni pubbliche su quanto accaduto. La salute non è solo terapia: è anche accoglienza, rispetto e umanità.”