L’associazione animalista attraverso le campagne di adozioni promosse sui Social Network con la pubblicazione di centinaia di foto degli amici a quattro zampe presenti nel canile e con la conduzione settimanale degli stessi nelle piazze e nei parchi brindisini, è riuscita a dimezzare il numero degli animali presenti nella struttura comunale, passando dai 1200 del 2009 agli attuali 650, con una bassa percentuale di mortalità, come risulta dagli atti e come evidenzia l’invecchiamento degli stessi.
Un risultato importante ottenuto in sinergia con l’Amministrazione Comunale che ha accolto, nel 2010, la richieste della Le.P.A. volta a bloccare gli ingressi dei cani randagi, in considerazione del sovraffollamento. Altresì, il Comune, con delibera del 10 novembre 2014, ha finalmente istituito la figura del cane di quartiere che attraverso il monitoraggio dell’associazione e la disponibilità di volenterosi cittadini vedrà più di sessanta cani transitare per il canile ai soli fini della profilassi obbligatoria e della sterilizzazione per poi essere reimmessi nei luoghi ove da anni vivono liberi ed accuditi .
Il numero degli animali resta comunque alto all’interno di un canile con annose problematiche strutturali il cui superamento è stato formalmente eccepito e sollecitato dalla Le.P.A. quale presupposto fondamentale per rendere dignitosa la reclusione dei cani, attraverso la realizzazione dei seguenti interventi:
il sanitario, le degenze, un nuovo padiglione che accolga gli animali detenuti nelle recinzioni, ulteriori aree di sgambamento, indicando all’uopo progetti e gli accorgimenti utili.
Il Comune, durante i frequenti incontri tra la Le.P.A ed i dirigenti preposti, si è mostrato disponibile a realizzare le predette opere il cui inizio pare essere imminente.
Nonostante le carenze strutturali e le conseguenti difficoltà operative, i volontari, ogni giorno, si recano in canile per fare uscire gli animali dai boxes e vigilare sullo stato degli stessi, dimostrando dedizione e coraggio perché non è mai facile richiudere le gabbie lasciandosi alle spalle una vita privata, senza colpa alcuna, della libertà.
Il servizio veterinario ASL – Area C che periodicamente verifica lo stato di salute dei cani, anche in data 09 dicembre 2014, ha riscontrato le buone condizioni degli stessi nonostante gli improcrastinabili interventi strutturali.
Pertanto, nel rispetto di chi spende parte della propria esistenza nella salvaguardia dei più deboli e indifesi e dell’operato trentennale della Le.P.A., non può passare indiscusso quanto sostenuto da alcuni individui, sui social network , in merito alle condizioni di Angel giunta in canile nel 2009, la cui magrezza è stata imputata alla mancanza di cibo ed alla noncuranza dei volontari.
In realtà Angel, fortunatamente adottata il giorno dell’Immacolata senza alcuna lungaggine burocratica nonostante la festività in corso, veniva prontamente notata e segnalata dai volontari e pertanto sottoposta a visita clinica ed a prelievo del sangue in data 08.11.2014, per comprendere la causa del repentino calo fisico e dei frequenti rigurgiti, che si è rilevata imputabile a filariosi ed ehrlichiosi, con conseguente monitoraggio sino al momento dell’affido.
Anche Frida, affetta da cardiopatia, è stata celermente adottata, domenica 7 dicembre, e la sua nuova famiglia ha espresso all’associazione parole di solidarietà e ringraziamento a differenza di chi è giunto a conclusioni affrettate ed infondate infangando l’operato di quanti si prodigano per il bene degli animali.
E’ pertanto inveritiero che gli ospiti del canile di Brindisi, nell’indifferenza degli animalisti, non ricevano cibo a sufficienza tant’è che i casi di dimagrimento sono stati monitorati e spesso addebitati, a seguito di visite cliniche e prelievi ematici, a patologie, in particolare a lesmania, filaria ed ehrlichia.
Ad ulteriore garanzia e trasparenza sulla vigilanza e tutela degli animali presenti nel canile di Brindisi è intervenuta la nota Fondaziona Virio di Savona che dal 2013 ha assunto una rappresentanza legale all’interno della struttura e collabora attivamente con la Le.P.A offrendo il proprio ausilio a salvagurardia degli animali.
Anche l’A.I.D.A.A., associazione riconosciuta a livello nazionale per la sua assidua attività di volontariato in favore degli animali, respinge le accuse mosse alla Le.P.A perché a conoscenza
dell’impegno dalla stessa profuso negli anni in favore dei cani randagi e non solo.
I canili rappresenteranno sempre una realtà inaccettabile per ogni animalista perché l’auspicio è quello di svuotarli per gettarne le chiavi e non riempirli mai più, ma nel frattempo resta indispensabile l’attività di volontariato per il cui esercizio, ancora una volta, la Le.P.A. ribadisce che è sufficiente iscriversi a qualsiasi associazione riconosciuta a livello regionale nel rispetto delle normative vigente.
Pertanto, l’invito è quello di non trasformare i social network in banchi di indicibili accuse perpetrate senza cognizione di causa ed il ringraziamento va a quanti, nonostante tutto, continueranno a prodigarsi, gratuitamente, per la cura dei fedeli amici a quattro zampe.