Mai come quest’anno il periodo dei saldi è stato così atteso da consumatori. Nel corso del 2014, infatti, la crisi economica ed il crollo del potere di acquisto delle famiglie hanno colpito duro e molti consumatori hanno posticipato gli acquisti necessari in vista dei saldi.
In alcuni caso, come emerge dai dati in posso della Confconsumatori, in alcuni casi anche i regali di Natale sono stati posticipati, in vista appunto dell’inizio dei saldi.
“La circostanza che i consumatori spendano meno rispetto al passato – afferma l’avv. Emilio Graziuso, componente del Consiglio Direttivo Nazionale della Confconsumatori – è una conseguenza naturale della profonda “crisi” che stiamo vivendo e delle scadenze fiscali e tributarie (Imu/Tari, canone rai, tasse automobilistiche, ecc.) che tra la fine del 2014 e l’inzio del 2015 hanno inciso eed incideranno profondamente sui bilanci familiari.
Se, infatti, solo un italiano su due riesce ad arrivare alla fine del mese è evidente che anche le spese non possono che ridursi al minimo indispensabile e, comunque, essere posticipati al periodo dei saldi, tenuto conto, tra l’altro, dell’aumento costante della disoccupazione, dei prezzi, soprattutto di generi alimentari, del Gas Naturale e dell’Energia elettrica.
La forte contrazione dei consumi ed il crollo di potere di acquisto delle famiglie – continua l’avv. Graziuso – dimostra in modo chiaro che finora l’effetto bonus di € 87,00 è stato praticamente ad impatto zero, sul portafoglio dei cittadini e che, pertanto, il meccanismo di distribuzione di tali risorse dovrebbe essere profondamente ripensato tenendo conto dei disoccupati e dei pensionati. Questi ultimi, infatti, costituiscono, allo stato attuale, un vero e proprio ammortizzatore sociale, in quanto, molto spesso, dai dati in possesso della Confconsumatori emerge che, in moltissimi casi, sono i genitori pensionati a mantenere i figli disoccupati, se non addirittura anche i nipoti, figli di genitori rimasti senza lavoro”.
Il coordinamento “Confconsumatori Federazione Provinciale di Brindisi – Dalla Parte del Consumatore Associazione Nazionale” fornisce a tutti i consumatori un utile vademecum volto ad evitare disavventure nel periodo dei saldi.
1)Fate attenzione ai saldi superiori al 50%, potrebbero nascondere bufale, come ad esempio la vendita di merce dell’anno precedente (che ovviamente potrebbe essere ugualmente un buon affare purché il negoziante informi il cliente);
2)la merce in saldo deve essere tenuta separata nettamente da quella venduta a prezzo pieno;
3)è obbligatorio esporre sul cartellino il vecchio prezzo, la percentuale di sconto ed il prezzo scontato;
4)il consumatore ha diritto di provare i capi, esclusa la biancheria intima;
5)i negozianti sono obbligati ad accettare il pagamento con carte di credito anche con i saldi; in caso di rifiuto non comprate e segnalate il caso per iscritto alla società Servizi Interbancari e a un’associazione di consumatori;
6)conservate lo scontrino, perché costituisce prova di acquisto che obbliga il negoziante a sostituire e/o riparare la merce difettosa o “non conforme”, anche in presenza di cartelli con la dicitura che i capi in svendita non si possono cambiare;
7)la garanzia per vizi occulti e per assenza di qualità promessa è dovuta dal venditore anche nelle vendite a saldo ed è di due anni dalla vendita secondo il Codice del Consumo;
8)anche gli acquisti on line prevedono il diritto di recedere, senza alcuna penalità e senza specificare il motivo, entro 10 giorni dall’acquisto, come ogni altra vendita di beni a distanza;
9)per ogni problema, si consiglia di segnalare il fatto al locale comando dei Vigili Urbani o all’assessorato comunale per il commercio, oltre che al coordinamento “Confconsumatori Federazione provinciale di Brindisi – Dalla parte del Consumatore Associazione nazionale”;
10)fare attenzione all’ “effetto sforamento”: spesso, infatti, spendiamo più di quanto crediamo di stare risparmiando. Utile sarebbe fare una lista degli acquisti in anticipo, e tenerla sempre sott’occhio nel fare compere.