Il Sindacato Cobas sostiene la lotta dei lavoratori stagionali della raccolta dei rifiuti urbani  del Comune di Mesagne esclusi dal rientro a lavoro con la nuova ditta Tekra che sono davanti il Municipio da diversi giorni.

La protesta di questi lavoratori esclusi nasce dalla paura di rimanere a casa ;  la impostazione realizzata dalla nuova ditta Tekra da tutta l'impressione   di scatenare una guerra tra poveri, cosa che rifiutiamo assolutamente.

I lavoratori stagionali esclusi  rifiutano una guerra tra poveri con i lavoratori richiamati  ma  assunti solo negli ultimi mesi,di cui non chiedono assolutamente la loro estromissione dal lavoro.

Gli esclusi  chiedono solo il rispetto delle regole dettate dal contratto nazionale e dalle leggi nazionali di contrasto alla precarietà.

I lavoratori esclusi chiedono   la fine della loro precarietà che dura da oltre 10 anni ; la legge obbliga ad assumere  a tempo indeterminato il personale precario rivolto ad occupare  i tanti posti vuoti  maturati nel tempo nella pianta organica del servizio della raccolta dei rifiuti.
Su questa richiesta il Sindaco ha dato la sua piena disponibilità a costruire un percorso rivoltoal superamento della precarietà essendio un suo obiettivo fin da quando era parlamentare.

Il gruppo dei  lavoratori stagionali esclusi dal rientro a lavoro hanno inoltre chiesto al sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ed all'assessore alla Ecologia Saracino di farsi portavoce presso l'azienda per svolgere   un incontro chiarificatore.

Incontro che deve servire a ripristinare le regole contrattuali relative alla stagionalità  , che comporta il richiamo automatico  di queste persone quando c'è bisogno di personale.

L'Amministrazione Comunale ci ha riferito  , nella sua opera di importante mediazione, che l'azienda è disposta ad incontrare i sindacati nei prossimi giorni per affrontare questa delicata situazione.

IL Cobas continuerà ad essere affianco a questi lavoratori nella loro lotta perché rappresenta una battaglia di civiltà contro chi vuole far arretrare ancora di più il mondo del lavoro in una giungla fatta di ricatti e soprusi.

 

Per il Cobas Roberto Aprile