PD Brindisi:“Sulla piscina comunale interessi loschi, sostegno al sindaco. Si coinvolgano le migliori realtà”

L’atto perpetrato ai danni della piscina comunale di Sant’Elia, l’ennesimo, non può definirsi un atto vandalico. Condividiamo totalmente la definizione di atto delinquenziale come qualificato dal sindaco Marchionna. Ora più che mai è evidente, purtroppo, che sulla gestione della piscina comunale si sono concentrati interessi loschi. La sistematica concomitanza, a nostro avviso mai stata sfortunata coincidenza, dell’emissione del bando con queste azioni criminali è un vero e proprio segnale mafioso finalizzato a dissuadere gli investitori sani a intraprendere ogni iniziativa per la gestione della piscina comunale. Sosterremo da subito qualunque iniziativa dell’amministrazione comunale che sarà finalizzata a sradicare, debellare e allontanare dalla gestione della cosa pubblica quanti pensano di fare i propri affari loschi sulla testa della parte sana della cittadinanza brindisina. 

Perciò, per evitare il rischio che le azioni di questi delinquenti possano attecchire in questa fase di gara con i termini di scadenza ancora aperti, scoraggiando, quindi, quanti avrebbero avuto intenzione di partecipare al bando, chiediamo all’amministrazione comunale di valutare diverse ipotesi che vanno dalla sospensione e ritiro della procedura, affinché nella gestione possano essere coinvolte, attraverso protocolli e convenzioni, le migliori realtà sportive della regione Puglia o ancora prevedendo la possibilità, sostenuta sempre dal Partito Democratico di Brindisi, di coinvolgere i gruppi sportivi delle forze armate o delle forze dell’ordine per stabilire un importante presidio di legalità nel quartiere Sant’Elia. 

A nostro avviso, oltretutto, queste ipotesi rappresenterebbero una concreta occasione per i nuotatori, non solo della città Brindisi, di entrare subito in circuiti sportivi di livello nazionali, internazionali ed olimpionici. 


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