FP CGIL Brindisi:Nota Osservazioni sul reclutamento medici per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo in dive

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Direttore Generale ASLBR

Direttore Amministrativo ASLBR

Direttore Sanitario ASLBR

 

Oggetto: Osservazioni sul reclutamento medici per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo in diverse discipline ex delibera 2401 23.

 

La FPCGIL, con la presente, intende ribadire la sua netta (e nota) contrarietà nei confronti del reclutamento di laureati (medici, psicologi, biologi, farmacisti, etc) per il tramite di incarichi di lavoro autonomo. Una posizione, questa, peraltro segnalata sin da quando una delle precedenti amministrazioni trasformò ex abrupto e motu proprio il CCNL con cui aveva inquadrato alcuni medici del PS brindisino in incarico di lavoro autonomo. Il risultato fu la fuga di quei medici, peraltro in servizio da anni e ben inseriti nel collettivo lavorativo del PS brindisino, verso altra ASL vicina. 

I motivi della contrarietà a tale forma di reclutamento (e, sostanzialmente, anche della fuga di quei medici) erano e rimangono gli stessi.

Innanzitutto, tutti gli incarichi di lavoro autonomo nell’ASLBR, in realtà, sono rapporti che si svolgono secondo le modalità proprie dello schema legale di cui all’articolo 2094 codice civile. Trattasi, cioè, di rapporto di lavoro subordinato in quanto, più che al nomen juris usato dalle parti, il rapporto di lavoro riguarda la effettiva natura, il reale contenuto del rapporto nonché le modalità di espletamento delle mansioni che costituiscono l’oggetto della prestazione. Senza tralasciare il fatto che si tratta di un rapporto di lavoro eterodiretto che assoggetta, quindi, il prestatore d’opera al potere direttivo organizzativo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della libertà del dipendente. Anzi, trattasi proprio di rapporto di pubblico impiego in quanto il lavoro è prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, il dipendente risulta e risulterà effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica e adibito ad un servizio rientrante nei fini istituzionali dell’ente pubblico, a prescindere se esista un atto formale di nomina.

In linea teorica, la delibera ASLBR n°2401 del 26.09.2023 (come altre precedenti) parte dall’assunto che il mercato del lavoro -dei medici nativi italiani- sia diviso in due, gli insiders (lavoratori occupati, sindacalizzati e qualificati) e gli outsider (lavoratori non sindacalizzati, poco qualificati e spesso disoccupati): già questa è una contraddizione rispetto alla vulgata dominante, non ci sono medici: nei fatti, in questo momento (ma si potrebbe dire storicamente) il mercato del lavoro dei medici non sembra avere un tasso di disoccupazione naturale e, a prescindere dai cosiddetti shock, i medici lavoratori insiders non fuoriescono mai dal processo produttivo, non divengono mai outsiders, a meno che non vadano in quiescenza. Ma quale medico specialista in una delle discipline oggetto di ricerca, in pensione dopo, magari, quarant’anni di duro lavoro, accetterebbe un incarico di lavoro autonomo, sia pure a 60 euro lordi l’ora? 

Successivamente, la delibera in parola, assume che tutti gli altri sono imprenditori, sia che si mettano a condurre la loro impresa disponendo di un fondo sia che si facciano imprenditori del loro stesso lavoro senza alcun fondo virgola e si possono considerare viventi nell’incertezza. Assume, cioè, che la divisione dei lavoratori -medici, soprattutto dei presunti outsiders- in due categorie, i rischi ofili, dominatori coraggiosi, e i rischiosi, dominati piagnucoloni. Certo, si tratta di una tariffa apparentemente allettante (in quanto complessivamente superiore alla tariffa oraria media di un dirigente medico con quindici anni di carriera in regime di intramoenia) per un altro segmento di medici che, però lavoratori outsider non sono: i medici neolaureati. Ma quale medico neolaureato accetterebbe, in cambio di quella tariffa, il rischio connesso ad alcune discipline ospedaliere come la Ginecologia e, soprattutto, Ostetricia o la chirurgia generale (senza escludere le altre oggetto di ricerca)? Quale direttore UOC dei reparti in grave sofferenza accetterebbe il rischio concreto della culpa in eligendo? Quanto dovrebbe spendere l’ASLBR per formare ad un livello adeguato i neolaureati col rischio che tali professionisti decidano di andare altrove? Il rischio dunque, presentato come controparte del desiderio di guadagnare e formarsi prima di entrare in scuola di specializzazione, viene scaricato integralmente sul neolaureato (dalla formazione nell’emergenza urgenza all’assicurazione sugli infortuni e sulle malattie professionali all’assicurazione medico legale…). Questa radicale individualizzazione del destino, però, non ha nulla di naturale.

In ultimo, la delibera di che trattasi compie un passaggio ulteriore assumendo che l’ASLBR si muova in una economia aperta, ma molto semplificata in cui possa ridurre la conflittualità dei lavoratori in merito alle richieste di salario monetario, quanto meno al minimo salariale previsto dal CCNL (come già rappresentato da questa OS in sede di delegazione trattante): insieme all’assunzione che la produttività sia costante, che il margine di profitto delle aziende che si occupano del sistema salute venga mantenuto costante a livello nazionale e internazionale, suppone che gli altri paesi non reagiscano alla politica di competizione salariale posta in essere in Italia e in Puglia. Naturalmente la verità infatti è sotto gli occhi di tutti: esistono paesi in grado di pagare fino a oltre 30.000 petro dollari al mese certi medici specialisti.

Pur comprendendo la necessità impellente da parte di codesta amministrazione di ridurre le gravi e, in alcuni casi, inveterate carenze strutturali dei medici, si ritiene opportuno approfondire, inoltre, che i rapporti contrattuali che si applicheranno in regime di lavoro autonomo che porteranno, ob torto collo, ad una disomogeneità inedita dei rapporti di lavoro nella sanità pubblica; ad una  più complessa gestione dei rapporti gerarchici individuati e/o individuabili nel rapporto di lavoro; una possibile differenziazione dei livelli retributivi tra il personale con normale rapporto di lavoro e con i nuovi medico che verranno assunti a partita iva col rischio che si determini un dumping contrattuale.

In definitiva, si prende atto del grande impegno profuso dalla direzione generale a risolvere le criticità ed a garantire i servizi sanitari, ma rimane il fatto che occorra seguire con attenzione queste dinamiche per ridurre davvero ulteriori défaillance e per evitare che si determini una impronta privatistica del sistema sanitario basata non più sull’applicazione erga omnes dei contratti di lavoro ma sulla mercificazione della domanda di salute e del lavoro. 

Poi, occorre ancora una volta poter fare una giusta analisi su quanto avvenuto in questi anni ovvero le ragioni per le quali il sistema sanitario provinciale è andato in crisi per la mancanza di medici: mancanza di una programmazione universitaria di largo respiro perché incentrata anacronisticamente a limitare gli accessi in  medicina ricorrendo al “numero chiuso”; una mancanza di attrattività aziendale per cui pochi medici aderiscono ai concorsi della asl BR anche – ma non solo – in ragione del fatto che i contrario di lavoro spesso registrano una strana sperequazione stipendiale con altre asl; in ultimo, la fuga di tanti medici avvenuta negli anni verso altre Asl o in strutture private  perché costretti a lavorare in condizioni di cattività, sotto organico con relativo stress lavoro correlato. 

Pertanto, la FPCGIL proporrà una piattaforma da condividere con tutti gli attori interessati ed in primis con la direzione generale per avviare un deciso cambio di rotta che superi tali ataviche criticità. Perché di questo si tratta: l’urgenza che si protrae da anni non si affronta con provvedimenti “tampone” di corto respiro. Il sistema può cambiare con una elaborazione prospettica o meglio di ampio raggio che possa modificare il paradigma dominante, in applicazione della carta costituzionale che vuole un sistema sanitario pubblico universale e di qualità.

Chiara Cleopazzo     C. Luca Ghezzani
Segretaria Area Sanità

FPCGIL Brindisi

    Coordinatore FPCGIL Medici e Dirigenti Sanitari SSN Brindisi


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