Torre Guaceto e bilancio delle attività 2023: un anno di importanti traguardi

Per Torre Guaceto l’anno si chiude con innumerevoli progetti realizzati e calendarizzati. Dall’ampliamento della zona umida per gli animali migratori, alla messa in cantiere di opere per ultimare l’area multiservizi Porta della riserva. Il presidente: “Soddisfatti per il successo di governance e per la costante fiducia che la comunità del Parco e gli utenti ci accordano”. 

Come ogni anno, a chiusura 2023, nell’ambito dell’Assemblea dei soci di oggi, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto fa un bilancio di quanto fatto negli ultimi 12 mesi. 
“Tiriamo le fila del lavoro svolto con estrema soddisfazione – ha dichiarato il presidente dell’ente gestore, Rocky Malatesta. Grazie alla progettualità portata avanti e premiata da Istituzioni terze tramite finanziamenti pubblici, abbiamo realizzato e programmato interventi che aumenteranno gli standard di naturalità e tutela di Torre Guaceto ed il benessere della comunità locale. Non solo, anche nel 2023, grazie alla fiducia accordataci dai visitatori dell’area protetta, gli utili derivanti dalla gestione dei servizi estivi, ossia il lido balneare e l’area parcheggio Porta della riserva, saranno reinvestiti sull’area protetta e sull’intero territorio. Ringraziamo le Amministrazioni comunali di pertinenza e soci dell’Assemblea, Brindisi e Carovigno, il WWF Italia e tutti i Corpi di Stato alleati del Consorzio nella vigilanza di Torre Guaceto e per la promozione delle buone pratiche ambientali perché è anche grazie al loro contributo che raggiungiamo i traguardi che ci prefissiamo”. 
Numerosi i progetti realizzati nell’annualità che va concludendosi. Di seguito un breve sunto. 
Nell’ambito del POR Puglia, azione 6.6, sono state rimosse opere antropiche che creavano impatto sulla riserva, come strade asfaltate e fabbricati abbandonati presenti nell’area naturalistica, sono stati realizzati interventi di rinaturalizzazione e ripristino e tutela di habitat degradati, come le dune attraverso l’installazione di una staccionata, sono state posizionate vasche per la repressione degli incendi boschivi, valorizzato il patrimonio naturale e culturale attraverso il progetto “Granai della memoria”, raccolta interviste video agli anziani del territorio, e implementata la dotazione digitale dell’area protetta attraverso l’installazione di qrcode presso la pannellistica presente in riserva. 
Con il POR Puglia misura 6.5, sono stati realizzati interventi di conservazione e ripristino habitat come il potenziamento di un chiaro d’acqua e la creazione di uno ex novo, è stata realizzata un’area per la riproduzione della moretta tabaccata, specie a rischio di estinzione, e rimossa vegetazione esotica nociva per quella locale. E’ stata incrementata la connettività degli habitat forestali costieri della macchia a ginepri e della lecceta, nonché della prateria steppica, in alcune zone con la piantumazione di aree degradate, e la sostituzione di specie esotiche con piante della macchia mediterranea in altre. 
Grazie al POR Puglia monitoraggio, inoltre, il Consorzio ha condotto la nuova campagna di studio degli habitat e delle specie della riserva. Per la sola parte relativa agli habitat terrestri, sono stati complessivamente condotti 351 rilievi di campo e da remoto (tramite sensori satellitari e aviotrasportati), su un’area di monitoraggio di 1168 ettari. Lo sforzo di campionamento non era mai così alto nel corso del monitoraggio ventennale dell’area protetta. Le evidenze ottenute sono che il mosaico ambientale della zona umida è in progressivo incremento della sua complessità ecologica, il che significa che il suo valore ambientale cresce costantemente. La maggior parte degli habitat presenti gode di un buono stato di salute, grazie agli interventi diretti operati dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, il che ha implicato non solo il mantenimento delle specie animali presenti, ma anche un loro incremento, come nel caso delle tartarughe di palude che sta scomparendo ovunque, mentre a Torre Guaceto è in aumento, e l’arrivo di nuove, come il lupo. 
Con il Feamp è stato realizzato un nuovo pontile nell’area della torre aragonese per l’attracco dei mezzi nautici del Consorzio e delle forze dell’Ordine, è stato incrementato il parco mezzi dell’ente per il monitoraggio dell’area marina, sono state condotte attività di monitoraggio della fauna marina e delle tartarughe di mare attraverso l’utilizzo di trasmettitori satellitari. 
Vari i progetti di rilevanza etica che prenderanno sostanza grazie ai guadagni relativi alla stagione estiva 2023: saranno condotte attività di pulizia manuale delle spiagge e manutenzione della zona umida; sarà finanziata (come ogni anno) la campagna di ricerca archeologica 2024 presso la necropoli a cremazione dell’area protetta; sarà realizzato un nuovo sistema per la viabilità lungo la strada che conduce a Punta Penna Grossa con area per la salita e discesa dai mezzi di trasporto collettivo a 250 metri dalla costa; saranno realizzati gli ultimi interventi previsti presso la Porta della riserva come l’area per il dog sitting, la videosorveglianza e la colonnina per la manutenzione delle bici; saranno organizzati eventi sportivi e quelli di animazione territoriale previsti nell’ambito della Carta del Turismo Sostenibile e della candidatura di Torre Guaceto a patrimonio MAB-Unesco; è stato finanziato il corso per la formazione di 60 Guardie Ecologiche Volontarie che vigileranno sulla riserva ed il territorio della provincia di Brindisi. 
Per quanto concerne l’importate piano per il riuso in agricoltura dei reflui affinati provenienti dall’impianto consortile di Carovigno, il Consorzio ha elaborato il progetto esecutivo, a gennaio partiranno le procedure di acquisizione delle aree nelle quali saranno eseguiti gli interventi e successivamente la gara per l’affidamento dei lavori che dovranno realizzarsi entro il 2025. 
Grazie al supporto e al finanziamento concesso dalla Fondazione Blue Marine, a stretto giro, saranno deposti lungo le aree perimetrali dei fondali della riserva dissuasori della pesca di frodo. 
Per quanto attiene l’attività del Centro Recupero Tartarughe Marine, nel 2023, il Consorzio ha soccorso 31 esemplari, di questi: 21 sono sono stati riportati a condizioni di salute ottimali e sono stati reimmessi in mare, 5, purtroppo, visto il grave stato al momento del recupero, sono deceduti, e 4 attendono di rimettersi completamente per poi essere liberati. Presso il Centro Recupero Fauna Selvatica, invece, sono stati accolti 124 animali tra uccelli e mammiferi, di questi: 39 sono venuti a mancare poco dopo l’ingresso a causa di condizioni irreversibili, 64 curati e reimmessi in natura, 20 trasferiti presso il centro regionale di lunga degenza a Bitetto, 1 è ancora in cura. 
Vagliati e approvati il bilancio e tutti i progetti messi in campo dal Consorzio, i soci dell’Assemblea hanno chiuso la riunione nominando i due nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione in capo al Comune di Brindisi: Vito Brigitta, vicepresidente, e Giampiero Epifani, consigliere, in sostituzione di Vincenzo De Bonis e Alessandro De Vincentis.


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