BrindisiFocus

BRINDISI.Il 1 Maggio non c’è niente da festeggiare …..dalla festa del lavoro siamo passati alla festa al lavoro.

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La nostra città sta attraversando una crisi industriale senza precedenti,senza paragoni con i peggiori momenti che abbiamo vissuto negli anni scorsi.

Niente lascia intravedere nuove possibilità di lavoro che vadano nella direzione di un cambiamento del modello di sviluppo;ci regalano solo bomboloni di gnl, gasolio, benzina,  facendo diventare il nostro porto una stazione di servizio.

Così come denunciamo da anni non c’è stata una reazione compatta del mondo sindacale e politico al degrado occupazionale a cui ci troviamo di fronte.

Il Cobas continuerà a stare in Piazza chiamando alla mobilitazione lavoratori, cittadini, studenti , per chiedere al Governo Nazionale e Regionale intanto ciò che era stato promesso e che qualcuno ha già pensato di spostare in altri territori.

Un esempio sono gli investimenti alternativi dell’Enel che pian piano sono scomparsi lasciando per terra un migliaio di lavoratori.

Per non parlare della scomparsa progressiva di altri stabilimenti e ditte locali.

Quello che appare all’orizzonte sono le guerre ed il ritorno alla leva obbligatoria ,perché come affermano gli esperti le prossime guerre devono essere combattute da milioni di soldati.

Il Primo Maggio è quindi un appello alla pace ,contrastando quelle decisioni di guerra già prese nel corso di questi anni e che saranno rese pubbliche nel G7 di Giugno a Fasano.

La presenza del Papa è forse un ultimo disperato tentativo di chiedere di aprire trattative che non ci portino ad una guerra mondiale.

Così come siamo stati in questi giorni alle manifestazioni  a Torino al G7 su Ambiente ,clima, energia per denunciare la  falsa transizione ecologica senza un vero programma di cambiamento  saremo in piazza in Puglia  il 1 Maggio, informando tutti che G7 dal 13 al 15 giugno saremo in Piazza .

 

Per il Cobas Roberto Aprile

 


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