BRINDISI, Le polemiche sulla chiusura del parcheggio su via del Mare hanno motivazioni in parte giustificabili ed in parte del tutto strumentali.

La riapertura “sperimentale” e purtroppo pare anche sostanzialmente definitiva al traffico veicolare di corso Garibaldi ha dimostrato che la crisi degli esercizi commerciali che si affacciano sul corso ha ben poco a che fare con la precedente destinazione a Zona a Traffico Limitato (ZTL) ed ha, invece, radici più profonde legate alla difficilissima situazione economica ed anche all’assenza di una politica di promozione e di qualificazione dell’offerta. Chi vuole può girare in Italia e nella nostra regione per constatare come funzionino gli esercizi commerciali in aree pedonali ben più ampie della ZTL sostanzialmente abolita, con il ricorso a mezzi pubblici di collegamento con aree parcheggi molto più distanti o a tratti pedonali lunghi anche qualche centinaio di metri.
Non vi è dubbio che è mancata qualsiasi forma di programmazione in occasione dell’avvio di progetti da parte dell’Amministrazione Comunale, e così si spiegano disagi: nello specifico, chiunque è in grado di capire che prima di chiudere il parcheggio di via del Mare si sarebbero dovute organizzare e pubblicizzare le soluzioni alternative (via Spalato in primis con collegamenti più frequenti tramite bus-navette).
Alcune scelte dei titolari di esercizi del lungomare in merito all’assunzione (anche stagionale dei dipendenti o al riconoscimento di ferie in mesi non estivi) è auspicabile che non vengano ingiustificatamente poste alla base di atti di proteste.
La soluzione adottata dall’Amministrazione Comunale di creare parcheggi al posto della insufficiente ex pista ciclabile su corso Garibaldi è incomprensibile perché si dimostra di non avere alcuna considerazione per i diritti molto spesso dimenticati dei pedoni. E che a serve la vicina postazione di bike sharing? Chi amministra la cosa pubblica dovrebbe sapere che non basta gridare di più per essere ascoltati ed avere ragione e che bisogna rispettare punti di vista diversi.
Resta poi un mistero come si possa dire (giustamente) che le basole del lungomare vanno tutelate e contestualmente condannare ad ulteriore degrado quelle di corso Garibaldi, oggi rotte e rovinate dal continuo passaggio degli autoveicoli, con grave danno per le tasche della collettività.
Capiamo benissimo le difficoltà che vivono i commercianti brindisini, ma la crisi del commercio ha cause più complesse e profonde che meriterebbero analisi e conseguenti provvedimenti e sicuramente la gestione del piano del commercio non ha risolto affatto i problemi e non ha portato al pieno utilizzo dei finanziamenti disponibili. L’indecoroso spettacolo di quello che era e che dovrebbe tornare ad essere il salotto della città rischia di essere il peggiore biglietto da visita offerto ai crocieristi.

Adoc, Ctg Brindisi, Cicloamici, Fondazione Di Giulio, Forum ambiente salute sviluppo, Italia nostra, Legambiente, Soroptimist, Touring club,


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