1 agosto: Campagna nazionale "Per il mare, fuori dal fossile" a Brindisi.
Contro la conversione a gas di Cerano, per costruire una comunità energetica diffusa e per il lavoro.
Sabato 1 agosto, ore 10.00 lungomare Regina Margherita Brindisi
Moderano gli studenti della redazione di emergenzaclimatica.it
Ospiti: Prof. Michele Carducci (UniSalento), Mario Furore (europarlamentare M5S), Gianluca Bozzetti (Vicepresidente Commissione Lavoro Regione Puglia), Livia dell’Anna (Commissione Ambiente Comune di Brindisi), Roberto Aprile (Cobas), Cosimo Quaranta (Movimento No TAP/SNAM Provincia di Brindisi), Maurizio Portaluri (Forum Ambiente e Salute), WWF Brindisi, Fridays for Future Wien.
Tutta la cittadinanza è invitata.
ENEL, invece di chiudere le 4 megacentrali a carbone italiane entro il 2025, come imposto dalle normative internazionali, ha chiesto di convertirle a gas metano. Così tutte le associazioni ambientaliste di Brindisi, Fusina (Venezia), Civitavecchia e La Spezia hanno presentato le osservazioni contrarie alla Valutazione di Impatto Ambientale di ENEL.
Il Sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, nei giorni scorsi ha dichiarato la sua assoluta contrarietà al progetto di Enel per la riconversione a gas della centrale esistente a carbone.
Il Comune di Brindisi ritiene invece il gas combustibile necessario per la "decarbonizzazione"!
Ma la quantità di gas in arrivo proprio a Brindisi smentisce un uso limitato del gas, altro che un futuro green da realizzare.
I megagasdotti in arrivo a Matagiola, dal TAP al megagasdotto Eastmed Poseidon, determinano Brindisi capitale del gas a livello europeo senza che le istituzioni locali e regionali si oppongano in qualche modo.
Ma questa energia è necessaria a chi? Brindisi e la Puglia producono il doppio dell’energia che consumano… E poi ci sono le rinnovabili… Con la politica del capacity market, queste "nuove centrali a gas" dovrebbero solo produrre nei casi di picco di consumi, in periodi non coperti dalla produzione di energie rinnovabili … un ulteriore favore alle multinazionali dell'energia fossile.
Invece i soldi del Just Transition Fund europeo, i prestiti ottenuti faticosamente dal Presidente Conte, non devono andare ai progetti delle solite multinazionali energetiche fossili, che tanto hanno inquinato finora Brindisi.
Siamo ai primi posti in Europa per tumori e per emissioni di sostanze climalteranti… Montedison prima, poi Enichem, oggi ENI Versalis hanno smaltito i loro rifiuti tossici nella discarica di Micorosa, che attendono dal 1996 di essere bonificate insieme ad altri impianti.
La centrale ENEL di Cerano ha inquinato tutto il territorio del brindisino, vedi lo Studio Forastiere, con i più alto tasso di tumori al seno delle donne Italiane e di altri tumori. Brindisi non deve più essere terra di conquista e di profitti per queste società multinazionali (non pubbliche…) a scapito della nostra salute.
Brindisi non deve diventare "capitale del gas", perché il metano è il gas serra più pericoloso, e lo dimostra il suo aumento in atmosfera a causa dello scioglimento del permafrost e gli eventi atmosferici sempre più violenti e non più eccezionali.
L'ONU e le denunce degli scienziati dell'IPCC ci hanno avvisati: abbiamo 10 anni per invertire la tendenza dell'aumento della temperatura globale…E non si fa bruciando metano a Cerano.
Le nostre proposte:
- Chiudere subito la centrale di Cerano, che finora ha solo distrutto il territorio e provocato cancro e no alla conversione a gas, che avrà solo 30 dipendenti, nessuna occupazione in più per Brindisi.
- No a TAP e Poseidon e altri gasdotti in costruzione, no a Brindisi "capitale del gas", climalterante e pericoloso per territorio, salute e ambiente. La sede di TAP, dietro la Renault in zona PIP a Brindisi avrà 15 dipendenti, naturalmente del nord.
- No ai 15 progetti di megafotovoltaico per 850 ettari sul territorio brindisino, che consuma solo suolo senza benefici per i cittadini, neanche in termine di occupazione.
- Si allo smantellamento di Cerano e restituzione della sede ai cittadini, per appoggiare la proposta dell'Assessore Borri di una grande Foresta Orientale, bonificando Micorosa e che comprenda il Parco delle Saline (Obiettivo n. 15 di Sviluppo Sostenibile dell'ONU: piantare alberi)
- Si alla produzione di Comunità di Energia: tutti i soldi destinati a centrali a gas e gasdotti dovrebbero andare alle famiglie che creano comunità energetiche, come richiesto dall'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell'ONU n. 13: Investire in soluzioni sostenibili: i sussidi agli investimenti fossili (metano), devono finire: gli inquinatori devono pagare per l'inquinamento prodotto.
- Si all'Obiettivo 8 dell'ONU: creare opportunità di lavoro per I giovani, con la vera Green Economy, tipo la produzione di energia distribuita e diffusa. Il Comune di Benetutti, remoto paese della provincia di Sassari in Sardegna, ci da l'esempio: sta per diventare la prima "smart grid" italiana e uno dei primi esempi europei di municipalità totalmente alimentata da una "rete intelligente" di energie rinnovabili distribuita.
Invece la politica nazionale va in direzione opposta: vedi l'appello di 150 associazioni di tutta Italia contro il Decreto Semplificazioni su Valutazioni d'Impatto Ambientale e bonifiche che penalizzerà particolarmente Brindisi, sempre a favore delle solite multinazionali che ci hanno inquinato finora.
I giovani chiedono di approfittare dei fondi Covid per invertire la tendenza: basta finanziare cemento, centrali a gas e gasdotti, e grandi opere inutili, dannose e costose: il grande debito che ci stiamo assumendo come nazione serva a una nuova politica ambientale e climatica, veramente diffusa e democratica, che investa sui progetti dei cittadini e non sulle solite multinazionali per il profitto di pochi azionisti, dannosi per l'ambiente e senza nessuna ricaduta sull'occupazione.
Brindisi non deve essere la "capitale del gas d'Europa", ma la capitale del turismo, dell'ambiente, del sole, mare e vento.
Ci vediamo sabato 1 agosto, ore 10.00 lungomare Regina Margherita Brindisi.
Gli studenti della redazione di
Emergenza climatica.it
IISS Ferdinando – Mesagne