Blocco cantieri superbonus-il presidente Ance Puglia Biancofiore: “Conseguenze gravi per imprese e famiglie.

 I parlamentari pugliesi pressino Governo per proroga misura”- Oltre 780 milioni valore lavori autorizzati in Puglia ma non ancora realizzati

“La partita sul Superbonus è ancora aperta: chiediamo ai parlamentari pugliesi di sensibilizzare il Governo, che affronterà il tema in un prossimo provvedimento, sulle drammatiche conseguenze che il mancato differimento della misura oltre il termine del prossimo 31 dicembre potrebbe avere; è necessaria una proroga almeno per i cantieri in corso, così da consentire l’ultimazione dei lavori. Oltre alla proroga, è indispensabile trovare una soluzione al problema dei crediti incagliati, causa del blocco di tanti cantieri nella nostra regione”. A dichiararlo il presidente di Ance Puglia, Gerardo Biancofiore.

“La mancata proroga del Superbonus – continua Biancofiore – è un errore; si tratta di uno stop che rischia di provocare anche in Puglia conseguenze drammatiche su famiglie e imprese. Peraltro, senza la contestuale risoluzione della questione dei crediti incagliati, si prolungherebbe solo l’agonia di imprese e contribuenti. È una situazione potenzialmente esplosiva che provocherebbe migliaia di contenziosi, assolutamente da scongiurare”.

Stando ai dati ENEA al 31 agosto 2023, a livello nazionale sono complessivamente 425.351 le asseverazioni presentate, con un totale investimenti ammessi a detrazione superiore a 85 miliardi di euro mentre sfiora i 70 miliardi l’importo dei lavori già realizzati. Concentrando il focus sui dati pugliesi nello stesso limite temporale, sono 24.570 le asseverazioni (pari a quasi il 6% del totale nazionale) per 4,432 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione dei quali 3,651 per lavori realizzati. Dunque, ammonta a poco più di 780 milioni di euro il valore dei lavori autorizzati in Puglia ma non ancora realizzati“È in questa cifra – stima Biancofiore – che, in parte, si nascondono molti dei lavori bloccati e delle impalcature abbandonate che vediamo nelle nostre città. In molti casi per via dei crediti incagliati”


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