Fumi di Cerano su Brindisi: che sta succedendo? Nessuna notizia

Il giorno dei Santi è stato il peggiore come aria a Brindisi: odore acre, un nauseabondo olezzo, tanto da dover chiudere le finestre. La leggera brezza da sud ha portato il fumo sulla città.

E abbiamo scoperto solo su un giornale locale cosa stava accadendo: un incendio di vaste proporzioni all’interno di una delle due “dome” del carbonile, i depositi di carbone a cupola nella Centrale Federico II di Enel a Cerano. E sarebbe almeno da una settimana. 

Ognuna delle due dome ha un diametro di 145 metri e altezza di circa 50 metri per una capacità di stoccaggio di circa 180 mila tonnellate di combustibile. La copertura delle cupole è costituita da una struttura geodetica in legno lamellare. Non si sa quanto carbone ci sia in questa dome, ma è impossibile spegnerla. E’ un deposito e non ha impianti di filtraggio in caso di incendio, come avviene nei gruppi di combustione. Perciò tutta la combustione è rilasciata in aria, quella che respiriamo. 

E non sarà possibile spegnere tale incendio. Sembra che ENEL abbia riattivato dei gruppi per bruciare in modo corretto almeno una parte delle centinaia di tonnellate di carbone del deposito.

Ricordiamo che Il carbone è il combustibile fossile più inquinante e pericoloso che ci sia. È il peggior nemico per il clima perché è responsabile di oltre il 45% delle emissioni di gas serra provenienti dai processi di combustione a livello mondiale.

L’inquinamento provocato dalla combustione del carbone è causa di gravi patologie umane. Inoltre, secondo un recente rapporto della IEA, i ¾ delle emissioni di SO2, 70% delle emissioni di NOx e il 90% delle emissioni di PM2.5 del settore energetico sono prodotti proprio dalla combustione del carbone.

Chiediamo come Movimento No TAP/SNAM di Brindisi al Sindaco di Brindisi, responsabile della salute pubblica del Comune, qual è la situazione.

ENEL spiega in un comunicato che “Il fenomeno, del tutto naturale per un combustibile come il carbone, è stato immediatamente rilevato grazie al monitoraggio” e che “grazie anche all’utilizzo di acqua che, a contatto con i punti caldi si trasforma in vapore acqueo.”: ma ci prende in giro? Brucia del carbone, che produce solo vapore acqueo? 

Inoltre denunciamo che sul sito ARPA, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, che effettua in tempo reale le misurazioni dell’inquinamento, che proprio il giorno 1 novembre, mentre a Brindisi l’aria era irrespirabile, dai monitoraggi ARPA risultava invece un’aria buona, addirittura ottima a Brindisi. Che rilevazioni sono? Prendete in giro i cittadini?

Vogliamo una risposta dal Sindaco e dall’ENEL sulla situazione preoccupante e anche spiegazioni da ARPA perché non ha rilevato tali picchi di inquinamento proprio l’1 novembre.

Movimento No TAP/SNAM di Brindisi


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