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“C’era una volta la Legge”.Lettera aperta Sindacati di Polizia

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Le Segreterie Nazionali

Sindacati di Polizia 

Libero sindacato di Polizia / Polizia Nuova Forza Democratica

 

Lettera aperta

Preg.mo Presidente della Repubblica

Prof. Sergio MATTARELLA Roma

E Per Competenza

 

Preg.mo Presidente del Senato

Avv. Ignazio LA RUSSA Roma

 

Preg.mo Presidente della Camera dei Deputati

On.le Lorenzo FONTANA Roma

 

Preg.mo Presidente del Consiglio dei Ministri

On.le Giorgia MELONI Roma

Pregg.mi Ministri della Repubblica Roma

On.li Senatori della Repubblica Roma

On.li Deputati della Repubblica Roma

“C’era una volta la legge”Preg.mo Sig. Presidente della Repubblica, on.li. Senatori e Deputati, con la presente denunciamo una vergogna che continua a perpetrarsi ai danni dei lavoratori pubblici e privati senza precedenti; veniamo al dunque, in Italia, per ottenere un diritto riconosciuto dalla Legge modificata attraverso decreti di evidente convenienza economica, occorre fare il ricorso all’organo giudiziario per attendere decenni di cause inutili e con notevole danno economico per il lavoratore, ingessando l’attività burocratica della magistratura. Oggi la questione del TFR/TFS non erogato immediatamente a coloro che hanno versato costantemente i contributi allo Stato è diventata una vergogna e, come sul dirsi, la barzelletta dell’Europa. Nonostante la penalizzante riforma pensionistica del periodo Monti / Fornero – “attenti a quei due” – vi sono state sentenze che hanno ribaltato quel decreto legge, dichiarando illegittimo il trattenimento dei soldi da parte dell’INPS. Non di meno le sentenze si ripetono condannando una politica che appare SORDA, che non agisce per correggere le illegittimità, ignorando i lavoratori che per una vita intera hanno onorato i propri doveri contributivi, ma che alla fine hanno riscontrato da parte degli addetti ai lavori della Politica, una evidente inottemperanza nel rispettare i patti!

CHI DOVREBBE DARE L’ESEMPIO FA L’ESATTO CONTRARIO!

Rammentiamo che se un commerciante o un privato nonché un impiegato pubblico non paga i contributi INPS nei tempi dovuti, viene perseguitato senza alcuna tolleranza!  Al TFR/TFS si aggiungono gli altri inspiegabili ritardi per il pagamento delle pensioni privilegiate, per le cause di servizio abbandonate in qualche cassetto, per i calcoli degli scatti sull’età pensionabile e tanto altro, come non per ultimo attenzionato dalla Corte Costituzionale che ha invece dichiarato l’illegittimità dell’art. 51 comma 3 della legge nr. 388/2000 (legge finanziaria 2001) che escludeva la proroga del 31 Dicembre 1993 quale termine utile per la maturazione dell’anzianità di servizio dell’ottenimento della maggiorazione della RIA. La politica cos’altro si inventerà pur di non pagare gli arretrati? Insomma, sempre peggio, per ottenere i diritti già riconosciuti dalla Costituzione Italiana e dalle leggi, modificate senza alcun criterio, bisogna fare ricorso all’autorità giudiziaria ed attendere anche decenni, per ottenere qualcosa che già era proprio. Siamo il Paese dei ricorsi!!! Poi ci si lamenta che la giustizia non funziona. Vien da dire che è la politica che non funziona, soprattutto quando si tratta di togliere risorse ai lavoratori, quando la legge che già esiste viene modificata attraverso decreti che penalizzano senza mezze misure i diritti acquisiti dai lavoratori. Ci troviamo in un paese smarrito che anziché pagare i propri debiti, modifica, ed altera le leggi. 

CHI PAGA PER TUTTI I DANNI CAUSATI?

Signor Presidente, ravvisiamo in questo sistema solo un circolo vizioso, maltolto e poca trasparenza per il lavoratore.  Auspichiamo in un Suo autorevole intervento, affinché siano eseguite le sentenze dei Tribunali e sia messo fine da Lor signori a questa insopportabile vergogna.


Gen.le Lettore.

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