BRINDISI.Fare Verde.”La controversia della pista ciclabile di viale A. Moro: una questione di priorità tra alberi e sicurezza urbana”

 Fare verde segue con attenzione particolare levoluzione del dibattito politico sulla pista ciclabile di viale  A. Moro. Abbiamo fatto le nostre considerazioni anche di natura tecnica dichiarando frutto di  miopia 

Il progetto, nel suo complesso; una  miopia che si trascina da decenni, poichÿé, per la presenza d i pini collocati in spazi esigui, angusti, incompatibili con le esigenze botaniche ,un po’ ovunque in questa cittÿà si assiste a sollevamento e frantumazione di manti stradali edi aiuole; quel che ÿè peggio, ÿè che qualcuno, abbia addebitato una prioritÿà di esistenza dei pini rispetto alle persone. Quante volte i cittadini, davanti a cadute  

per la presenza di mattoni divelti,di buche,di radici orizzontali di pini che affiorano dal manto stradale si son sentiti dire: E proprio di lÿà dovevi passare ! 

Oggi ci si spinge a progettare una pista ciclabile su i lati della aiuola centrare di viale A. Moro , dilaniata dai  danni che i pini stanno e continueranno a produrre allasfalto con conseguente pericolo per i fruitori, le quali  cadute saranno ulteriormente appesantite da quei  cordoli  ,particolarmente alti e di materiale che non attutisce le cadute. Apportare restringimento delle careggiate, produrrÿà seri problemi su tutto il sistema ambientale in quanto i maggiori tempi di percorrenza aumenterÿà il tasso di inquinamento della zona. Vista  la naturale destinazione della strada, considerata arteria di intenso traffico veicolare anche pesante; arteria  fondamentale di collegamento con il centro cittadino, riteniamo che sia razionalmente e legalmente ( codice  della strada L. n.2 del 11 /01/2018)impedito un restringimento delle careggiate. 

Credo che sia d obbligo porsi nei sentimenti degli operatori sanitari in ambulanza, nei pensieri dei cittadini  quando si ÿè bloccati nel traffico davanti ad una emergenza. I figli, i padri, i parenti in ambulanza bisogna  sentirli come se fossero propri: da ciÿò ÿè evidente che costituisca imperativo categorico la cancellazione di un tale affronto al sentimento umano. 

Riteniamo che la conta dei danni e dei risarcimenti alle persone, se proprio dobbiamo affrontare il discorso  da  freddi ragionieri ,saranno di gran lunga superiori a d eventuali danni erariali 

E d obbligo sollevare, estirpare tutto ciÿò che ostacoli lesercizio del diritto alligiene, alla salute.

 

 Il presidente 

 Pietro Porcelluzzi


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