OSTUNI (Br).l DOTT. FRANCO COLIZZI,presenterà il suo libro “La Suggeritrice”

Il 27 Agosto 2021 – Il DOTT. FRANCO COLIZZI, Psichiatra e psicoterapeuta e già Presidente  Nazionale della ONG AIFO presenterà il suo libro “La Suggeritrice”, nell’ultimo evento della rassegna letteraria “Zeitun – La Cultura In Vetrina 

Venerdì 27 Agosto 2021 alle ore 20:30, nella suggestiva cornice del giardino di Palazzo Cirignola – Corso Mazzini 18 – Ostuni (BR), si terrà l’ultima serata della rassegna letteraria “Zeitun – La Cultura  In Vetrina”, evento organizzato dalla Proloco di Ostuni “La Bianca tra gli Ulivi” e dal Comune di  Ostuni (BR) con il patrocinio dell’AIFO. 

Direttore artistico dell’evento il Dott. Alessandro Nardelli, Giornalista Pubblicista e fresco vincitore  dell’alto riconoscimento per la Letteratura e l’Impegno Sociale omaggio a Dante Alighieri. 

L’autore, DOTT. FRANCO COLIZZI, Psichiatra e psicoterapeuta e già Presidente Nazionale della  ONG AIFO presenterà il suo libro “La Suggeritrice” 

Dialogheranno con l’autore: 

AVV.SSA ROSSELLA SANTORO – Studio Sabatelli 

DOTT. ALESSANDRO NARDELLI – Giornalista Pubblicista – Direttore Artistico della Rassegna  Letteraria 

Durante l’evento, il Fotoreporter SALVATORE VALENTE esporrà le sue foto presso Palazzo  Cirignola.

IL LIBRO – Recensione del DOTT. MAURIZIO PORTALURI: 

L’idea per questo secondo romanzo al collega Colizzi, come lui stesso ci racconta, è arrivata da un  incidente. 

“Il 15 settembre del 2017, nel pomeriggio, sono scivolato su uno scoglio a Torre Pozzella, sulla  costa ostunese, riportando una grave frattura pertrocanterica al collo del femore. Mi è dunque  toccato vivere fino in fondo l’esperienza sanitaria di paziente: l’attesa del 118, il pronto soccorso,  gli esami radiologici, l’intervento chirurgico d’urgenza, il ricovero nel reparto di ortopedia di  Ostuni, l’avvio della riabilitazione fisica. Può suonare retorico tra medici, ma un pubblico  ringraziamento di cuore va a tutto il personale del reparto di ortopedia e al collega De Vita che mi  ha operato con una osteosintesi interna di titanio”. 

L’evento spinge da subito il medico a una rinnovata, stringente conversazione con sé stesso, grazie  alle sollecitazioni di quella che egli definisce la sua psicoanalista muta. E notte dopo notte, prima  in ospedale e poi a casa, risalgono alla coscienza nuclei della sua storia affettiva sempre più  profondi che vanno a comporre la trama di un romanzo interiore. E le pagine del libro scavalcano i  decenni. 

“Avevo pensato dapprima di intitolare il libro Devi avere pazienza, riecheggiando una frase di mia  madre sul letto di morte” ci dice l’autore. “Perché un dolore possa insegnarci qualcosa o purificare  la nostra umanità, occorre saperlo sopportare più o meno a lungo. Avere pazienza significa riuscire  ad essere consapevolmente paziente, saper assumere una disposizione d’animo orientata verso  l’accettazione del dolore, del disagio, delle molestie altrui, delle contrarietà della vita, di ciò che  chiamiamo male. Tale disposizione di paziente tolleranza conduce a un non arrendersi mai finché  è possibile”. 

Mentre il medico si confronta con la sua infanzia nel vecchio rione Terra, col dolore, con  l’animalità e con l’inconscia illusione di immortalità, ecco che i morti sopraggiungono a prestargli  soccorso, a fornire consigli, a indicare con amore la via.  

L’interlocutrice accompagna il medico-paziente a ritrovare le cicatrici della sua anima e gli  suggerisce, al tempo stesso, che alcune lacerazioni non si sono mai del tutto rimarginate.  

Continua ancora Colizzi: “Vita selvaggia e preziosa è stata una seconda ipotesi di titolo, mentre il  romanzo si ampliava anche con il racconto della morte di mio padre e di alcune vicissitudini  infantili, arrivando a una riflessione sul respirare, dalla nascita alla fine della vita, messo in pericolo  da un nuovo coronavirus, ma anche, sempre, dalla stessa violenza dell’uomo sull’uomo”.  

È riconoscendo di essere un guaritore ferito che lo psichiatra può riprendere il suo cammino,  sentendo profondamente che tale condizione è uno dei motori di tutta la sua vita. Selvaggia e  preziosa, appunto.  

Alla fine, però, ha vinto lei, La suggeritrice.

BIOGRAFIA AUTORE: Francesco Colizzi è nato sul finire del 1954 ad Ostuni, in Puglia. È un medico  psichiatra e dirige il Centro di salute mentale di Brindisi. Dopo un quarto di secolo di impegno  politico, ha trascorso gli ultimi vent’anni come volontario nella cooperazione internazionale,  ricoprendo dal 2005 al 2011 il ruolo di presidente nazionale dell’AIFO (la ONG Associazione italiana  amici di Follereau, che opera nella lotta alla lebbra nel mondo, per i diritti delle persone con  disabilità e per il diritto alla salute di tutti). 

Ha pubblicato la miscellanea di scritti Inseguendo le cose (Schena, 1996), le poesie Danzatori e  orchestrali (Barbieri, 1998), gli editoriali e reportages della rivista dell’AIFO (Amici di Follereau) Un  potere più grande (La Meridiana, 2010), le conferenze raccolte in Eutopia – La civiltà dell’amore  (La Meridiana, 2012). 

Con l’editore Manni ha esordito col primo romanzo L’aggiustatore di destini (2015), il cui  protagonista è un giovane psichiatra salentino, amante della letteratura e del mare, immerso in  una trama di vicende cliniche e soprattutto umane. 


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