LA GRANDEZZA STORICA DI SALVATORE MORELLI E IL SUO LEGAME CON BRINDISI.INCONTRO PUBBLICO

Lunedì 4 Dicemre 2023, alle Ore 17.00, a BRINDISI nel Palazzo della Provincia, INCONTRO PUBBLICO sul Tema: ” LA GRANDEZZA STORICA DI SALVATORE MORELLI E IL SUO LEGAME CON BRINDISI ” Presiede e Coordina l’Incontro Vito UGGENTI, del Comitato Civico “S.Morelli” di Carovigno Saluti Istituzionali Antonio MATARRELLI, Presidente della Provincia di Brindisi Alessandro LEOCI, Consigliere Regionale della Regione Puglia Massimo LANZILOTTI, Sindaco del Comune di Carovigno INTERVENTI Anna CINTI, Ets Le Colonne Primarosa SAPONARO, Portavoce Comitato Civico “S.Morelli” di Carovigno Giacomo CARITO, Presidente Società Storia Patria Nicola TERRACCIANO, Presidente Associazione Risorgimento Napoletano ( Sono stati invitati per un saluto istituzionale il Sindaco di Brindisi Marchionna e la Prefetta di Brindisi La Iacona ). La Cittadinanza interessata è Invitata a intervenire. ≈==================== Il pensiero e l’opera del carovignese Salvatore Morelli (1824- 1880) lo collocano sempre più tra i Grandi della storia del Mezzogiorno, d’Italia, d’Europa, dell’Umanità, sia per aver sacrificato l’intera giovinezza (dodici anni dal 1849 al 1860) per la Libertà e per la Patria nel sistema carcerario e punitivo borbonico, definito a livello internazionale ‘negazione di Dio, sia per aver speso tutta la restante vita, con dedizione totale, in austera povertà e senza sposarsi. come avvocato, scrittore, saggista, giornalista, consigliere comunale di Napoli per due volte, deputato per quattro legislature nel collegio di Sessa Aurunca (Terra di Lavoro o Caserta), per le nodali battaglie dell ‘Emancipazione civile e politica della Donna, primo apostolo e combattente in tal senso con l’opera memorabile La donna e la scienza (Napoli, 1861) e nel Parlamento in Europa e nel mondo, per l’Istruzione Pubblica, per lo sviluppo della scienza e per il progresso civile, sociale, economico dell’Italia, in particolare del Mezzogiorno, per la riduzione delle spese militari a favore di quelle civili, per l’Arbitrato Internazionale. Conoscere sempre più a fondo la poliedrica personalità storica di Morelli è dovere civile e culturale e, anche in previsione del bicentenario della nascita (1824-2024), si colloca la ristampa più organica dei suoi scritti, a partire da quelli giovanili (di cui se ne pubblicano tre del 1848, per la prima volta ristampati, dopo quelli del 1844 e del 1847, editi col primo volume), che evidenziano in modo preciso la posizione etico-politica di Morelli di allora, di cattolico liberale e italiano, entusiasmato dal progetto neoguelfo, cioè di una soluzione confederale dell’Unità e dell’Indipendenza d’Italia con la presidenza del nuovo Papa Pio IX, salito al trono nel 1846, che sembrava incarnare il progetto e le idealità indicate da Vincenzo Gioberti (Torino, 1801- Parigi, 1852) nella sua memorabile opera ‘Del Primato morale e civile degli italiani’ del 1843, che ebbe una risonanza immensa nell’opinione pubblica italiana, specialmente di orientamento cattolico. Oltre il profilo del nuovo papa Pio IX ed il racconto delle feste costituzionali, che si tennero a Lecce (come in tutte le cittadine del Regno, a partire da Napoli). per celebrare la Costituzione che il re delle Due Sicilie Ferdinando Il aveva promulgato il 10 febbraio 1848 (dopo l’atto sovrano del 29 gennaio), nell’onda delle pressioni dell’opinione pubblica, accesa dal nuovo clima storico, Morelli, allora ventiquattrenne avvocato, letterato e cultore di storia patria, che si era già fatto notare tra Napoli e Lecce per particolari qualità intellettuali, decise di pubblicare la storia di Brindisi preparata da tempo e di dedicarla al sovrano borbonico, diventato miracolosamente ‘liberale, costituzionale, italiano’, come riconoscimento e come conforto alla coraggiosa decisione storica assunta. Ma essa fu smentita e abbandonata, dopo appena tre mesi, con la repressione sanguinosa e disumana del 15 maggio 1848 a Napoli (come nella tradizione borbonica dal 1799 in poi). Poi fu seguita da condanne in ogni parte del Mezzogiorno di ogni persona di accesa idealità liberale e italiana, compreso Morelli, accusato nel 1848, condannato nel 1849 (con processo e condanna su fatti minimi e falsi, frutto di calunnie), che subì il calvario, la Via Crucis di dodici anni tra relegazione nelle isole di Ponza e Ventotene, carcere duro di Ischia, domicilio coatto a Lecce e a Maglie, terminati sostanzialmente solo con la memorabile spedizione del 1860 di Garibaldi, al quale Morelli fu sempre legato, in spirito di gratitudine, anche per questo aspetto di vicenda personale, oltre che per la condivisione delle sue successive posizioni politiche (Garibaldi fu il primo ad appoggiare pubblicamente nel 1867 con la sua autorità immensa le proposte di legge di Morelli deputato sull’emancipazione civile e politica della donna).


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